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Muore Giuseppe Sgarbi, il farmacista-scrittore

Farmacia Redazione DottNet | 23/01/2018 20:02

Era il padre di Elisabetta e Vittorio, l'8 febbraio arriva un nuovo libro

Farmacista per 50 anni ma pieno di passioni, di cui insieme alla moglie Caterina ha nutrito due figli dalla grande personalità come Elisabetta e Vittorio, che all'età di 93 anni lo hanno portato per mano a diventare uno scrittore come gli amici che frequentavano la loro casa: Giorgio Bassani, Valerio Zurlini, Alberto Moravia, Umberto Eco, Federico Zeri, Pier Vittorio Tondelli. E' Giuseppe, detto 'Nino', Sgarbi, scomparso oggi a Ferrara a 97 anni, essendo nato a Badia Polesine (Rovigo) il 15 gennaio 1921, ai piedi di quel Po protagonista dei suoi libri.

Solo nel 2014 aveva esordito nella narrativa con il romanzo Lungo l'argine del tempo, che la figlia Elisabetta l'aveva in qualche modo invitato a scrivere, e che era stato molto apprezzato. Ora, l'8 febbraio, tornerà in libreria con Canale dei cuori, l'ultimo romanzo in cui narra con la sua saggia leggerezza episodi della sua vita in forma di romanzo, chiudendo così un cerchio di storie di una famiglia capace di nutrire l'immaginario creativo a tutto tondo. Il primo libro, sottotitolo 'Memorie di un farmacista', era stato l'assai singolare esordio letterario di un novantenne, amante di poesia, grande cacciatore e padre di due protagonisti della nostra scena culturale che ne avevano firmato la prefazione.

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"Soltanto ora, dopo quarant'anni, scopro il padre che non conoscevo e della cui storia non ero stato, se non episodicamente, curioso, per troppa diversita' di carattere - scriveva Vittorio allora - Mio padre scrive solo ora, a 92 anni, ma tutti gli episodi che racconta sono davanti a noi". "La lettura di 'Lungo l'argine del tempo' - raccontava invece la figlia Elisabetta - e' stato un tunnel di interminabili specchi, in cui mi sono vista sbalzata e moltiplicata nella sua vita. E i racconti orali, trasferiti nella magia della pagina scritta, avevano acquistato una forma, diventavano - loro e lui, mio padre - eventi e personaggi piu' grandi della vita vissuta. La scommessa era vinta. Mio padre e' uno scrittore".

Quell'esordio era nel segno della memoria e raccontavano di una campagna antica al confine tra due terre ricche di storia come Veneto ed Emilia, in uno dei famosi mulini dell'area del Po. Un racconto evocativo, appassionato e appassionante che dalla fine della Grande Guerra arriva ai giorni nostri, rileggendo, senza mai perdere vivacita' e freschezza, alcune tra le pagine piu' intense del nostro Novecento.

E nelle pagine del libro, compagno di strada e avventure, grande suggeritore ed evocatore di immagini, e testimone privilegiato, diventa il fiume Po: amico, confidente, fratello. Un grande fiume lungo i cui argini scorrono le storie senza tempo di una compagnia di indimenticabili personaggi. Il libro fu un successo, premiato con molti riconoscimenti. Poi gli altri romanzi, quattro in cinque anni, tutti editi da Skira. Dopo Lungo l'argine del tempo (2014, Premio Bancarella Opera Prima e Premio Internazionale Martoglio), seguito da Non chiedere cosa sarà il futuro (2015), Lei mi parla ancora (2016), la struggente, appassionata, elegia dedicata alla sua "Rina", Premio Riviera delle Palme 2017.

Ora nella primavera del 2017 lo ritroviamo sulle sponde di quel Livenza dove, per tanti anni, è andato a pescare e dove a poco a poco il passato riemerge riportando storie, persone ed emozioni in Il canale dei cuori. ''Mio padre - dice oggi Elisabetta - è uno scrittore e di ogni scrittore si deve parlare al presente perchè rimangono i libri. E attraverso i libri, Nino Sgarbi, ci parla ancora. E chi vorrà ritrovarlo o conoscerlo per la prima volta, potrà ritrovarlo e conoscerlo attraverso i suoi libri. Tutto ciò non allevia il mio dolore e quello di Vittorio ma rende la giusta gloria e il giusto riconoscimento alla sua vita e alla sua eleganza e alla sua arte''

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