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Melatonina efficace contro la sindrome dell'ovaio policistico

Ginecologia Redazione DottNet | 02/02/2018 13:39

La scoperta è frutto del lavoro di esperti dell'Università Cattolica - Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma

L'ormone del sonno, la melatonina, si è dimostrato efficace contro un problema femminile molto comune, la sindrome dell'ovaio policistico, caratterizzata da irregolarità mestruale, scompensi ormonali e associata a calo della fertilità.  Resa nota sulla rivista Reproductive Sciences, è la scoperta frutto del lavoro di esperti dell'Università Cattolica - Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma.   Condotto da Rosanna Apa, lo studio potrebbe avere ricadute cliniche nella gestione di questo diffuso disturbo, il più comune disordine endocrino-metabolico della popolazione femminile in età fertile: colpisce circa il 7-10% delle donne giovani ed è caratterizzato da svariati sintomi tra cui assenza o ridotta ovulazione, irregolarità del ciclo, irsutismo (peluria eccessiva). In Italia, in particolare, colpisce tra il 5 e il 15% delle donne in età riproduttiva.

Nello studio sono state coinvolte 40 donne con il disturbo, cui è stata somministrata melatonina ogni giorno per sei mesi.    Dopo il periodo di trattamento le donne presentavano riduzione statisticamente significativa dei livelli di ormoni maschili (androgeni), regolarizzazione dei cicli mestruali, ripristino dell'ovulazione, riduzione di acne e irsutismo.    "Il nostro studio è stato il primo a valutare l'effetto della melatonina sulle caratteristiche cliniche, ormonali e metaboliche delle donne con il disturbo - sottolinea Apa. I nostri risultati mostrano come tale sostanza migliori in modo importante le irregolarità mestruali, l'eccesso di ormoni maschili che queste ragazze presentano". Trattandosi di un integratore e non di un farmaco, la melatonina nella dose utilizzata in questo studio (2 mg al dì) potrebbe offrire una buona prospettiva terapeutica per questo disturbo, sottolinea Apa, qualora nuovi studi dovessero confermare i risultati qui ottenuti.

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fonte: Reproductive Sciences

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