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E' fuga dei medici di famiglia: bandi vacanti. Scatta l'allarme

Medicina Generale Redazione DottNet | 03/02/2018 11:54

Intanto arriva il decreto sulle graduatorie. Aumentano i pensionamenti

E' allarme medici di famiglia: sono sempre meno, e anche i bandi restano vacanti. L'ultimo della Regione Lombardia per 670 posti ha avuto solo 270 risposte. A Milano per 62 incarichi si sono presentati in 16.

Giovedì, nel tentativo di dare un po' di ossigeno, è arrivato il decreto "consegnato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, molto atteso dai giovani medici, che consente lo scorrimento della graduatoria per l'accesso al corso di Medicina Generale del triennio 2017-2020 per sei mesi, e non solo per i sessanta giorni previsti dalla legge", per "permettere di riassegnare tutti i posti che siano resi vacanti per cancellazione, rinuncia, decadenza".

Il provvedimento è stato al centro di un incontro fra la titolare del dicastero di Lungotevere a Ripa ed il nuovo esecutivo della Fnomceo. Lorenzin, dice Fnomceo, "ha preso atto delle richieste, specificando che l'aumento delle borse di studio potrà essere effettuato, anche utilizzando finanziamenti dell'Enpam (l'Ente previdenziale dei medici e dei dentisti) e di altre fondazioni" ed ha "condiviso l'idea di un tavolo di lavoro sulla sicurezza degli operatori sanitari e la violenza contro i medici, includendo i Nas e mettendo a disposizione tutte le informazioni del ministero per l'elaborazione di linee guida".

Già, ma intanto cresce l'allarme turnover: "Sono troppi i pensionamenti rispetto al numero di giovani che concludono il tirocinio per diventare il medico del territorio, quello che sta cinque giorni su sette in studio a visitare, consigliare, prescrivere visite ed esami e talvolta, non sempre, va pure a domicilio", scrive Repubblica: se la tendenza proseguirà,  tra sei anni ci saranno 15 mila medici di famiglia in meno.

"In un anno concludono il percorso triennale di studi tra i 900 e i 1.000 medici 'specializzati' per fare la medicina generale o quella d'urgenza", spiega il quotidiano, "secondo l'istituto previdenziale dei camici bianchi, l'Enpam, quest'anno i pensionati saranno più o meno lo stesso numero ma il prossimo il dato schizzerà a qualcosa come 2.700, quello dopo addirittura a 3.500 e poi ancora più su, fino a toccare il tetto dei 4 mila per altri 4 anni. Solo dal 2025 la curva tornerà a scendere. In sei anni quindi lasceranno in tutto circa 21  mila  professionisti (circa il 45% del totale) e se non si interviene sui posti nelle scuole, alla fine di quel periodo in Italia mancheranno qualcosa come 15 mila medici di famiglia".

"Bisogna aumentare subito il numero delle borse di studio, devono almeno raddoppiare", dice Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, "poi va velocizzato l'accesso: oggi quando un giovane finisce il corso aspetta almeno due anni per entrare, anche se il posto c'è, per via dei passaggi burocratici.

il vicesegretario nazionale della Fimmg e vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Pier Luigi Bartoletti, ha commentato all'agenzia Dire i dati dell'Enpam. Il prossimo anno sono previsti 2.700 pensionamenti, quello dopo ancora 3.500, fino a toccare il tetto dei 4.000 per altri quattro anni. In sei anni saranno mancheranno 21mila medici e in alcune zone d'Italia, come al Nord, è già emergenza. "Ormai bisogna metterci una toppa, perché non c'è più tempo - ha spiegato Bartoletti - La soluzione è quella di aumentare il massimale (1.500 il numero di pazienti che può avere un medico di famiglia, ndr) e strutturare gli studi medici con più collaboratori. E' una risposta emergenziale, ma è l'unica per far fronte a un'emergenza". 

Per quanto riguarda il Lazio, Bartoletti ha specificato che "fino a pochi anni fa il rapporto era di molti medici e pochi pazienti. Oggi, invece, si e' accesa la spia dell'emergenza. Nel 2021 avremo la fuoriuscita di 650 colleghi. Significa che quasi un milione di utenti resterà senza medico. A Roma la situazione è migliore, mentre nelle province è un problema grosso, anche perché ci sono zone in cui non vuole andare nessuno". Anche nelle piccole province, dunque, si soffre. L'esempio arriva dal Pistoiese dove andranno in  pensione  i primi otto e altrettanti nel 2019. Poi, dal 2021, per cinque anni, ne usciranno  25 all’anno. I numeri la dicono lunga: su 270 medici di famiglia nel giro di otto anni andranno in pensione poco meno della metà. Questo vuol dire che migliaia di persone si troveranno a dover cambiare medico di famiglia.

Non va meglio a Bergamo dove il Codacons snocciola i dati: dei 44 posti derivati da pensionamento dei medici messi a bando nel 2017, solo 11 sono stati assegnati. Sono 25 i medici di famiglia andati in pensione nell’ultimo semestre del 2017. Venticinque i posti che andranno a sommarsi ai 33 già vacanti nella prossima messa a bando (ad aprile 2018), mentre altri 34 sono in corso di assegnazione.

S.C.

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