Canali Minisiti ECM

Alcol fattore di rischio per la demenza precoce

Neurologia Redazione DottNet | 21/02/2018 15:32

Studio della rivista Lancet, su 57.000 casi il 57% è dovuto a un uso cronico degli alcolici

E' l'alcol il più grande fattore di rischio per il declino cognitivo legato all'età, in particolare per quello che colpisce prima dei 65 anni. Lo dimostra un ampio studio pubblicato sulla rivista Lancet Public Health che ha attribuito la maggioranza dei casi di demenza prematura al consumo eccessivo cronico di alcolici.    Lo studio osservazionale è stato condotto su oltre un milione di adulti con diagnosi di demenza in Francia e includeva persone a cui erano stati diagnosticati disturbi mentali e comportamentali o malattie croniche attribuibili all'uso di alcol. Dei 57.000 casi di demenza a esordio precoce (prima dei 65 anni) rilevati, il 57% era correlata al consumo eccessivo cronico di alcolici, inteso come 3 drink standard (3 bicchieri di vino, 3 lattine di birra o 3 bicchierini di superalcolico) al giorno per le donne e 4 per gli uomini.

Alzare troppo il gomito può contribuire in molti modi ad accelerare la patologia: è infatti associato a tutta una serie di altri fattori che, a loro volta, favoriscono l'insorgenza della demenza, come l'ipertensione, il diabete, l'istruzione inferiore, il consumo di tabacco, la depressione e la perdita dell'udito. E' inoltre stata notata una significativa divisione di genere: mentre la maggioranza dei pazienti affetti da demenza erano donne, quasi i due terzi di tutti i pazienti affetti da demenza a esordio precoce (64,9%) erano uomini. "Come psichiatra geriatrico, vedo spesso gli effetti del disturbo da consumo di alcol sulla demenza quando purtroppo è troppo tardi per gli interventi di trattamento che potrebbero migliorare la situazione", commenta uno degli autori dello studio, Bruce Pollock, del Campbell Family Mental Health Research Institute, in Canada. "Lo screening e il trattamento dei disturbi legati all'uso di alcolici - conclude - dovrebbero iniziare molto prima nell'assistenza primaria". 

pubblicità

fonte: Lancet Public Health

Commenti

I Correlati

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

L'alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute a livello globale e la sua influenza sulla funzione epatica è di particolare rilievo

L'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di sanità: "Oltre 100mila sono minori. Nel 2022 registrati 39.590 accessi al pronto soccorso, 10.4% under 18"

E' il vincitore del 2023 Stem Cells Young Investigator Award, assegnato ogni anno ad un giovane scienziato che pubblica uno studio sulle cellule staminali ritenuto di importanza mondiale

Ti potrebbero interessare

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”

La variante protettiva identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina

Ultime News

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"

Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"

Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8