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Medicina senza test: sì del Tar a chi proviene da facoltà sanitarie

Professione Redazione DottNet | 04/03/2018 17:17

Parere senza precedenti dai giudici amministrativi: i 7000 posti rimasti vacanti per gli anni successivi al primo si possono assegnare anche agli studenti iscritti a corsi affini come Farmacia

E' possibile accedere ai corsi di laurea in Medicina senza test di ammissione. purché si provenga da un facoltà ad indirizzo sanitario. Il Tar del Lazio con questa decisione epocale ha accotlo il ricorso di una  studentessa che, iscritta al terzo anno di Chimica e tecnologie farmaceutiche, aveva chiesto il passaggio a medicina.

In effetti il principio stabilito dal Tribunale amministrativo, che mette in discussione l’intero sistema, non può non esser condiviso anche alla luce del fatto che per via del numero chiuso restano vacanti un numero elevatissimo di posti. Ora, attesa la carenza di personale medico e stante l’allarme lanciato dall’ordine e dai sindacati sul numero insufficiente di medici (soprattutto non appena quello attualmente in servizio andrà in pensione senza turn over) risulta del tutto illogico che i numerosi posti vacanti non possano essere riempiti da chi desidera diventare medico e ha già intrapreso un percorso di studi affine.

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Già in precedenza il Tar Lazio, spiega la Leggepertutti.it. aveva riconosciuto che nel caso di passaggio da altro corso di laurea non è obbligatorio sostenere la prova di ammissione, la quale, invece, è obbligatoria per coloro che intendono immatricolarsi al primo anno, atteso che questa prova è necessaria al fine di verificare l’attitudine degli aspiranti medici o odontoiatri al ciclo di studi che si apprestano a compiere.

Da ciò ne consegue che chi è già iscritto ad una facoltà ad indirizzo sanitario ha già avuto modi di dimostrare la propria attitudine alla materia attraverso il superamento delle materie previste dal piano di studi. Nel caso di specie il Tar aveva riconosciuto la possibilità per i laureati in odontoiatria di accedere al corso di laurea in medicina e viceversa. L’utilità del test di ammissione, infatti, è quella di accertare l’attitudine dell’aspirante medico o dell’aspirante odontoiatra e per comprendere le sue conoscenze di base, che devono essere sufficienti per affrontare un percorso di studi che, di certo, non è semplice. Ma chi ha ottenuto la laurea ha già dimostrato di avere questi requisiti: sia con il superamento del test, alcuni anni prima, sia con gli esami sostenuti durante il corso di laurea e sia con il conseguimento della laurea.

Medicina senza test d’ingresso: i requisiti.

Sulla scorta di questa epocale decisione del Tar, si può affermare che possono immatricolarsi a Medicina e Odontoiatria senza effettuare il test d’ingresso ed usufruendo di uno dei circa 7mila posti vacanti per anni successivi al primo tutti i laureandi, laureati o iscritti almeno al terzo anno di uno dei seguenti corsi di laurea: Farmacia, Chimica, IMAT, Biologia, Veterinaria, CTF a patto che abbiano maturato almeno 25 Cfu in materie convalidabili nel corso di laurea in Medicina e Odontoiatria. Per sapere se si è in possesso dei 25 Cfu necessari per il passaggio occorre contattare la Segreteria studenti di Medicina dell’Università in cui ci si vuole immatricolare, allegando il proprio piano di studi e chiedendo una valutazione e un riconoscimento preventivo della propria carriera universitaria ai fini dell’immatricolazione ad anni successivi al primo. Infatti, la convalida dei Cfu varia da Ateneo ad Ateneo ed è lasciata alla discrezionalità dell’Università stessa.

Carenza di medici
Recentissimo è l’allarme lanciato dalla FIMMG (Federazione medici di medicina generale) per la carenza di medici, con 45mila pensionamenti nei prossimi 5 anni e senza altrettanti nuovi professionisti che possano sostituirli. Secondo le stime della FIMMG, infatti, rimarranno senza medico di base circa 14 milioni di italiani, e  in Sicilia, Lombardia, Campania e Lazio le situazioni più critiche. Allarme ancora maggiore se si amplia lo sguardo a 10 anni: fino al 2028, infatti, saranno andati in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale complessivo di ben 80.676 medici.

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