Uno studio che ha coinvolto anche medici italiani mostra che gli errori in terapia intensiva siano frequenti, spesso si tratta di sbagli relativi alla somministrazione di farmaci, errori sul farmaco, sulla dose, sul tempo di somministrazione, oppure dimenticanze nella somministrazione.
La ricerca è stata pubblicata sul British Medical Journal (BMJ) da un team di ricercatori austriaci diretti da Andreas Valentin dell'Università di Vienna con la partecipazione di Maurizia Capuzzo del dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva dell'Università di Ferrara. Lo studio è stato condotto su 1328 pazienti adulti di 27 paesi in 113 unità di terapia intensiva. Sono stati riscontrati 861 errori a carico di 441 pazienti, ovvero 74,5 eventi per 100 pazienti/giorni, si legge sull'articolo del BMJ; i tre quarti degli errori sono stati classificati come errori di omissione.
Il rapporto Oms rileva che già oggi oltre l'85% dei medici di famiglia è dotato di sistemi potenzialmente in grado di condividere in maniera sicura le informazioni cliniche con gli altri professionisti
“Le sfide riguardanti il sistema sanitario italiano, in particolare la medicina di famiglia, sono complesse e richiedono un'ampia trattazione non riassumibili in articoli generici o comunicati stampa"
Aumenteranno le ore, dalle attuali 3 alle future 6. Gli studi dovranno essere più facilmente fruibili, non trovarsi a un terzo piano senza ascensore ma fronte strada per essere raggiungibili da tutti
Scotti: "La nuova medicina di famiglia sarà sicuramente tecnologica ma la relazione con il paziente resterà il fulcro"
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