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Evasione fiscale, saranno sanzionati anche commercialisti e avvocati

Professione Redazione DottNet | 19/03/2018 12:23

Nel mirino della Ue tutti gli intermediari che agevoleranno l'evasione

La sanzione colpirà non solo chi evade, ma anche chi - commercialisti, avvocati, agenti finanziari, sim, banche - aiuta le società a farlo attraverso complessi schemi finanziari. Una novità assoluta. L'Ue dichiara guerra all'evasione. I bilanci degli Stati hanno sempre di più un forte bisogno di risorse. Da una parte l'impatto del web, dall'altra quello di schemi finanziari sempre più complessi riducono invece il gettito, facendo dissolvere gli utili. Così, mentre è in arrivo una definizione della web tax - con un pressing che arriverà in settimana anche sul tavolo del G20 di Buenos Aires, l'Ecofin ha deciso di stringere le maglie contro le società che utilizzano complesse norme tributarie internazionali per occultare i guadagni, far evaporare gli utili e, soprattutto, non pagare le tasse.

E, soprattutto, di coinvolgere consulenti e intermediari che di questi meccanismi sono talvolta gli inventori, altre gli esecutori. Il deterrente è semplice e, secondo gli esperti tributari europei, sarà efficace. Tutti coloro che applicano o realizzano anche solo un segmento di uno schema finanziario, che sposta utili all'estero o li minimizza attraverso l'incrocio delle normative internazionali, dovranno comunicarlo al fisco. In Italia dovranno dirlo all'Agenzia delle Entrate. Le operazioni da dichiarare sono indicate e se questo non viene fatto si coinvolge automaticamente l'intermediario nell'evasione del contribuente con una sanzione sulla "mancata comunicazione".

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A suggerire questo tipo di intervento era stato l'Ocse che aveva inserito la comunicazione degli intermediari di ''schemi finanziari'' a rischio evasione nelle sue raccomandazioni contro il fenomeno Beps, acronimo di Base Erosion and Profit Shifting relativo proprio ai meccanismi di riduzione delle basi imponibili e dello spostamento dei profitti in Paesi a bassa tassazione. L'Unione Europea fa ora un passaggio in più. Traduce il concetto in una direttiva, che arriverà al prossimo Consiglio Europea, e che gli Stati membri si sono impegnati ad adottare entro il 2019 nella quale sarà fissata l'entità delle sanzioni e che entrerà in vigore dal luglio 2020.

Nell'obbligo di notifica saranno coinvolti tutti i consulenti e intermediari, dai commercialisti agli avvocati fino agli operatori finanziari, e non servirà nemmeno la costruzione di una ''catena'' di intermediari per far diluire la responsabilità: la notifica se non è stata fatta da un intermediario dovrà essere fatta all'altro. L'identificazione degli 'schemi' soggetti a comunicazione, poi, non è molto complessa. Ad esempio vanno dichiarati gli schemi di contratto che parametrano il compenso dell'intermediario al vantaggio fiscale ottenuto dal contribuente, oppure l'acquisto di società in perdita da usare come ''bare fiscali'' per ridurre gli imponibili di capitale, oppure l'utilizzo di meccanismi che consentono di spostare i benefici fiscali da un Paese all'altro.

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