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Bloccata la sclerosi multipla col trapianto di staminali

Neurologia Redazione DottNet | 20/03/2018 14:54

Studio su 100 pazienti, ecco come sono stati ridotti sintomi e disabilità

La sclerosi multipla è stata bloccata e i sintomi alleviati grazie ad un'innovativa terapia a base di cellule staminali: il sistema immunitario dei pazienti è stato 'spazzato via' con la chemioterapia e poi 'riavviato' con il trapianto di staminali emopoietiche. La sperimentazione, condotta negli Usa, Regno Unito, Svezia e Brasile, ha dato risultati positivi su 100 malati, come hanno spiegato i ricercatori della Northwestern University di Chicago al congresso della Società europea per il trapianto di ossa e midollo a Lisbona. Tutti i partecipanti allo studio avevano la sclerosi multipla recidivante-remittente, la forma più frequente della malattia in cui i sintomi tendono a comparire e scomparire, con episodi alternanti di remissione e recidive. In questo caso i pazienti hanno ricevuto o il trapianto di staminali o i farmaci per la sclerosi.

Ad un anno dall'inizio della terapia, solo uno dei 39 del gruppo trattato con le staminali ha avuto una ricaduta. In media, dopo tre anni, i trapianti non hanno dato risultati in 3 casi su 52 (6%), rispetto a quelli del gruppo dei farmaci, dove il fallimento è stato per 30 su 50 pazienti (60%). Dopo il trapianto di staminali, i malati hanno avuto una riduzione della disabilità, mentre i sintomi sono peggiorati per il gruppo della terapia farmacologica. "I dati sono assolutamente a favore del trapianto - commenta Richard Burt, coordinatore dello studio - Finora i neurologi si sono mostrati scettici su questa terapia, ma dopo questi risultati dovranno ricredersi". Con questo tipo di trattamento si usa la chemioterapia per distruggere il sistema immunitario difettoso, e poi vengono reinfuse le cellule staminali - ricavate dal sangue e il midollo osseo del paziente stesso - che non sono colpite dalla sclerosi e aiutano a ricostruire il sistema immunitario. La terapia non è però adatta a tutti i pazienti, avvertono i ricercatori, e può essere molto faticosa, visto che alla chemioterapia seguono anche alcune settimane di isolamento in ospedale. 

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fonte: ansa

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