Canali Minisiti ECM

Alzheimer, occorre modificare la valutazione della malattia

Neurologia Redazione DottNet | 10/04/2018 14:15

Va basata non più sui sintomi ma sui parametri biologici

Per poter diagnosticare prima l'Alzheimer e iniziare così in anticipo le terapie bisogna cambiare radicalmente la valutazione di questa malattia, basandosi non più sui sintomi 'esterni', come la perdita di memoria, ma su fenomeni biologici misurabili, come l'accumulo di proteine o i danni neurologici. A proporlo è un gruppo di esperti statunitensi in un articolo su Alzheimer's & Dementia.    I ricercatori del National Institute of Health americano hanno proposto tre gruppi di biomarcatori, due proteine, la beta-amiloide e la tau, e la degenerazione neuronale.

Dalla misura di questi tre fattori, che possono essere rilevati con risonanze al cervello e test del sangue, il paziente potrebbe essere inserito in una di otto categorie che danno una misura dell'avanzamento della malattia. Questo, spiegano gli autori, permetterebbe di testare ad esempio dei farmaci prima che appaiano i sintomi, con più chance di successo rispetto ai test che si fanno attualmente su pazienti in cui la malattia è ormai avanzata e ha distrutto troppe cellule cerebrali.    "Nel contesto della continua evoluzione della ricerca sull'Alzheimer - scrivono gli esperti - questa modifica è il passo logico successivo per aiutare la comunità scientifica. Più siamo in grado di caratterizzare accuratamente la malattia migliori sono le possibilità di intervenire in un punto qualsiasi della progressione, dalla prevenzione al rallentamento dello sviluppo dei sintomi".

pubblicità

fonte: Alzheimer's & Dementia

Commenti

Rispondi

I Correlati

Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Ti potrebbero interessare

Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Ultime News

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

I sussidi servono per sostenere le spese per il primo anno di vita dei nuovi nati (ad esempio per baby-sitting e asilo nido), o per i primi 12 mesi di ingresso nel nucleo familiare nel caso di affidamenti e adozioni

Anelli (Fnomceo) : "Nettamente contrari all'eliminazione del numero chiuso". Di Silverio (Anaao): "E' una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di una visione futura. Chiederemo un incontro al Ministro Bernini"

Nel 2022 nel mondo 249 milioni di nuovi casi e 608 mila decessi