Canali Minisiti ECM

L'antitumorale funziona a dosaggi più bassi: l'azienda alza il prezzo

Farmaci Redazione DottNet | 23/04/2018 16:27

La vicenda è stata descritta su Cancer Letters e riportata dal Washington Post

Un gruppo di oncologi statunitensi è riuscito a dimostrare che un farmaco antitumorale molto costoso era efficace anche a dosi più basse, ma la compagnia produttrice ha triplicato il prezzo delle formulazioni con meno principio attivo, vanificando i possibili vantaggi economici. La vicenda, in un momento in cui i prezzi dei farmaci di nuova generazione sono oggetto di più di una polemica, è stata descritta su Cancer Letters e riportata dal Washington Post.    L'Ibrutinib è un farmaco orale che cura una serie di tumori del sangue, fra cui la leucemia linfocitica cronica, che normalmente viene fornito in singola pillola da 140 milligrammi, con alcuni pazienti che ne prendono anche tre al giorno, per un costo annuo del trattamento di 148mila dollari.

I primi a dimostrare con un piccolo studio che i dosaggi più bassi sono efficaci sono stati i ricercatori dell'MD Anderson Cancer Center di Houston, che hanno pubblicato i dati nel 2017 sulla rivista Blood. Il consorzio no profit Value in Cancer Care Consortium stava per condurre test su più pazienti quando è arrivata la notizia che Janssen e Pharmacyclics, le aziende distributrici, hanno deciso di togliere la pillola da 140 milligrammi dal mercato per mettere quattro formulazioni diverse, tutte però allo stesso prezzo. "Questo ci ha fatto arrabbiare - afferma al Post Mark J. Ratain dell'università di Chicago, membro del consorzio, che in realtà usa un'espressione più 'colorita' - stavamo discutendo di protocolli e finanziamenti del test quando è arrivata questa notizia".    Le aziende si sono difese in un comunicato affermando che il nuovo regime è allo studio dal 2015, e che farebbe risparmiare i paziento con dosaggi più alti.

pubblicità

fonte: ansa, Washington Post

Commenti

I Correlati

Ma solo l'11% di essi riesce ad ottenere le terapie. Lo studio è stato condotto sotto l'egida della Ficog (Federation of Italian Cooperative Oncology Groups) e i risultati sono pubblicati su European Journal of Cancer

"Quel che conta di più per un paziente cui è stato asportato un cancro è vivere senza ricadute, perché dal momento in cui si verifica una ricaduta, in genere non è più possibile la guarigione"

Tumori: apertura straordinaria di un deposito per un farmaco urgente

Esmo (European Society for Medical Oncology) di Barcellona: studiosi hanno passato al microscopio le molecole introdotte negli ultimi 10-15 anni

Ti potrebbero interessare

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ultime News

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"

Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"

Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8