In farmacia rappresentano il 21,72% del mercato a volumi e il 12,7% a valori. Il giro d’affari del comparto vale intorno a 1,8 miliardi soprattutto in classe A
Avanti piano: cresce anche se a piccoli passi il mercato degli equivalenti. Il Report trimestrale sui trend del mercato italiano di settore nel primo trimestre 2018 dà ai farmaci equivalenti il 21,72% del totale del mercato farmaceutico a volumi nel canale delle farmacie aperte al pubblico (era il 20,88% nel primo trimestre 2017) e il 12,7% a valori (era l’11,6% nel primo trimestre 2017).
Il dato arriva dal Centro Studi di Assogenerici su dati IQVIA. Dall’analisi realizzata da Assogenerici sul trend dei consumi nei primi tre mesi del 2018, emerge una performance positiva degli equivalenti nel canale farmacia (classi A e C), con una crescita del 6,7% a unità e del 12% a valori, a fronte di un +1,5% a unità del mercato farmaceutico complessivo e –0,8% a valori e di un mercato dei branded a brevetto scaduto di + 0,2% a unità e –2,7% a valori.
Il fattore a maggiore incidenza su questi trend è rappresentato dalle immissioni in commercio di nuovi farmaci equivalenti a seguito delle scadenze brevettuali registratesi nella seconda metà del 2017.Complessivamente, il mercato degli equivalenti vale circa 1,8 miliardi in prezzi ex factory, assorbendo il 17% del mercato farmaceutico nazionale complessivo, pari a circa 10,5 miliardi di euro (sempre in prezzi ex factory). Il giro d’affari del comparto si conferma concentrato essenzialmente in classe A per un totale di 1.4 miliardi che rappresentato 78,6% del totale della spesa per farmaci generici (l’89,5% a confezioni)
Decisamente più sparuta la presenza degli equivalenti negli altri segmenti di spesa: in classe C il generico equivalente quota 253 milioni euro di fatturato (14,2% del proprio giro d’affari) e rappresenta il 2% delle confezioni vendute nella relativa classe; appena 22 milioni di euro di fatturato, infine, nel ramo dell’automedicazione (1,2% del fatturato equivalente complessivo; 0,2% del giro d’affari della relativa classe).
L’analisi sulla segmentazione del totale mercato a volumi nel canale farmacia evidenzia che gli equivalenti totalizzano ancora il 21,72% (era il 20,88% nel I trimestre del 2017), contro il 51,79% detenuto dai brand a brevetto scaduto (era il 51,80%), mentre perdono terreno i farmaci esclusivi (protetti o senza generico corrispondente): 26,50% contro il 27,32% del I trimestre 2017.
Ammonta invece al 12,74%, sempre nel mercato farmacia, la quota del mercato totale a valori assorbita dagli equivalenti, mentre i farmaci esclusivi (protetti o senza generico corrispondente) detengono il 41,14% e la parte del leone spetta ai branded a brevetto scaduto con il 46,13%. Con riferimento ai soli consumi off patent, i generici equivalenti assorbono invece il 22% del mercato a valori del canale farmacia contro il 78% detenuto dai brand a brevetto scaduto.
I consumi in classe A. Entrando nel dettaglio dei consumi in classe A, nel periodo gennaio–marzo 2018 emerge una flessione del –1 % del numero di confezioni rimborsate dal Ssn rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In particolare si registra una flessione dei consumi (unità) relativa ai prodotti ancora coperti da brevetto del 18% rispetto al I trimestre 2017.
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