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Stop al precariato tra i medici fiscali: appello della Fnomceo

Professione Redazione DottNet | 16/07/2018 15:58

Subito l'accordo per disciplinare il lavoro dei medici convenzionati esterni

Troppi precari tra i medici fiscali, nonostante il Polo unico stia funzionando da quasi un anno. "Occorre stipulare in tempi brevi l'Accordo Collettivo nazionale per disciplinare il rapporto di lavoro tra l'INPS e i medici fiscali, e stabilizzare i medici convenzionati esterni che collaborano con l'Istituto".

E' l'appello 'anti-precarietà' che la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) rivolge al ministro dello sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio, al ministro della Salute Giulia Grillo e a quello della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. La questione dei medici fiscali, ricorda la Fnomceo nella lettera inviata ai ministri, è aperta da tempo. Dal settembre 2017 ha preso il via il Polo unico per le Visite Mediche di Controllo, che attribuisce all'INPS la competenza esclusiva ad effettuare visite fiscali.

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Questa innovazione avrebbe dovuto portare con sé una rimodulazione della disciplina che regolamenta il rapporto tra l'Inps e i medici fiscali, tramite la stipula di un Accordo Collettivo nazionale. Stipula che però non è avvenuta, con la conseguenza che 1200 medici fiscali Inps, "dopo oltre 25 anni di attività, sono ancora privi di una stabilità d'incarico". "Ancora più drammatica" è la situazione dei Medici Convenzionati esterni che collaborano con l'Inps nel contesto dei Centri medico legali, svolgendo funzione di accertamento delle commissioni Asl per le pensioni di invalidità e il contenzioso giudiziario in ambito sanitario: "un esercito di circa 900 medici, assunti da dieci anni con contratti libero professionali, ma nell'ambito di rapporti di sostanziale dipendenza".

"Si tratta di una situazione talmente anomala", conclude Fnomceo, e "la mancata stabilizzazione, comporterà gravi elementi di criticità per il regolare svolgimento delle attività istituzionali medico-legali dell'INPS, determinando disfunzioni che potrebbero ricadere sui cittadini".

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