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La depressione della gestante si riconosce prestissimo sul bimbo

Psichiatria Redazione DottNet | 19/07/2018 14:49

Segni evidenti già ad appena 6 giorni di vita

La depressione in gravidanza influenza il nascituro sin dalla vita intrauterina con effetti che si vedono già a pochissimi giorni di vita e che persistono nel tempo. Lo dimostra lo studio dell'italiano Carmine Pariente del King's college di Londra pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology. Lo scienziato ha anche scoperto quale potrebbe essere l'agente causale degli effetti della depressione materna sul bebè: lo stato infiammatorio cronico della donna associato ai suoi disturbi dell'umore (numerose evidenze scientifiche mostrano che la depressione si accompagna a eccesso di infiammazione nell'organismo) potrebbe essere il mediatore degli effetti riscontrati sul bebè, spiega Pariante all'ANSA.

L'esperto ha seguito un gruppo di gestanti, parte delle quali con depressione anche grave. Nel corso della gravidanza ha misurato alcuni parametri (livello di ormone dello stress, livello di infiammazione) delle donne in differenti fasi della gestazione; poi, sei giorni dopo il parto, i bebè sono stati valutati con un test ad hoc e poi rivalutati a un anno durante le vaccinazioni. E' emerso che i figli di donne depresse in gravidanza già a 6 giorni di vita hanno reazioni diverse a certi stimoli e durante le vaccinazioni presentano un livello di stress maggiore. In particolare, è emerso che più era alterato lo stato infiammatorio della gestante, più i bebè risultano reattivi (come se fossero allarmati) a sei giorni di vita e stressati al momento del vaccino. Lo studio inizia dunque a far luce sui meccanismi biologici (l'infiammazione) che legano la depressione in gravidanza al benessere del nascituro, conclude Pariante, suggerendo possibili strategie di intervento precoce (da attuare durante la gravidanza) per proteggere preventivamente e a lungo termine la salute psicofisica del bambino

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fonte: ansa

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