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Approccio multidisciplinare alle prostatiti: criticità e controversie

Sanità pubblica Redazione DottNet | 15/10/2018 09:22

Il Dr. Vittorio Magri, specialista in Urologia, ci racconta il razionale dell’evento che si terrà a Milano, nei giorni 26-27 ottobre 2018.

Il termine “PROSTATITE “nel suo significato etimologico indica una condizione di infiammazione prostatica. In realtà, nell’uso clinico questo termine è impiegato per indicare un insieme di condizioni patologiche con diversa etiologia e diverso quadro clinico, caratterizzato da sintomi di fastidio, dolore a livello pelvico, genitale e sovrapubico, spesso associati a LUTS ed a disfunzioni sessuali, sintomi che richiedono un atteggiamento terapeutico differenziato, e che non sempre si associano ad una chiara dimostrazione della presenza di un processo flogistico.

J. Curtis Nickel definisce questa patologia un enigma in continua evoluzione. Ci troviamo quindi di fronte ad una patologia frequentemente riscontrabile ed in costante aumento; essa rappresenta uno dei problemi infettivi emergenti nei giovani in età fertile: negli Stati Uniti è considerata il problema urologico più comune dei maschi sotto i 50 anni di età. Tuttavia, ed è sorprendente, essa suscita scarso interesse nella classe medica. L’incidenza della prostatite nella popolazione varia tra il 4 ed il 14%, con variazioni a seconda del territorio, della tipologia degli studi epidemiologici e dei dati statistici. In Italia l’incidenza della prostatite è del 12.6%, con elevate probabilità di ulteriori recidive. È una patologia che influisce negativamente sulla qualità della vita, con un QoL analogo a quello di pazienti con recente IMA, angina instabile o morbo di Crohn.

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Può causare infertilità maschile ed essere sessualmente trasmessa. Può aumentare il rischio di neoplasia prostatica, ed è di notevole impatto socio-economico. Per le ragioni sopra esposte, l’approccio diagnostico-terapeutico e le possibili implicazioni,che le patologie infiammatorie della prostata comportano, richiedono adeguata interazione e collaborazione tra le “figure mediche” coinvolte nel processo di diagnosi e cura, in quanto la condivisione delle conoscenze ed il sinergismo tra i diversi specialisti producono non solo benefici per il paziente, per l’efficacia della terapia ed il conseguente miglioramento della qualità della vita, ma consentono anche una verifica continua della qualità delle cure, attraverso l’attività di studio e di ricerca, l’utilizzo di database appositamente creati, ed infine un ampliamento ed una verifica delle conoscenze scientifiche relative a queste patologie.

Gli obiettivi che questo evento formativo multidisciplinare si propone, sono i seguenti:

• acquisire maggiori conoscenze in termini di diagnosi e terapia, con l’obiettivo di costruire e di condividere un percorso clinico-diagnostico multidisciplinare (PDTA);

• aggiornare le conoscenze scientifiche circa le infezioni e le patologie infiammatorie a carico della prostata, e le loro ripercussioni su altre specifiche patologie (ipertrofia benigna, neoplasie);

• considerare e gestire le prostatiti come possibili malattie sessualmente trasmesse;

• sviluppare il concetto di microbioma intestinale, con riferimento alla sua influenza sulla salute o sulla patogenesi flogistica della ghiandola prostatica;

• suscitare una maggior attenzione della classe medica nei confronti dell’antibiotico-resistenza come problema di sanità pubblica, in quanto ostacolo alla corretta terapia farmacologica e come sfida per il futuro.

Dott. Vittorio Magri

AN.LIT.COM.09.2018.4090

Per maggiori informazioni consulta la locandina dell'evento qui

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