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Probiotici italiani: qualità e potenziale comportamento nel tratto gastrointestinale

Medicina Generale Redazione DottNet | 18/09/2018 16:39

Qualità e resistenza nell’ambiente gastrointestinale delle dieci principali formulazioni probiotiche.

Secondo la definizione di WHO/FAOi probiotici sono microrganismi vivi che, quando somministrati in adeguate quantità, sono in grado di conferire effetti benefici sulla salute. I probiotici vengono comunemente utilizzati come adiuvanti nella prevenzione e nel trattamento di molte patologie, in particolare quelle del tratto gastrointestinale. Un microrganismo probiotico deve essere caratterizzato in termini di genere e di specie, deve essere in grado di superare la barriera gastrica e moltiplicarsi nel tratto intestinale.

Sebbene numerosi studi abbiano dimostrato le proprietà benefiche di singoli microrganismi probiotici, poche sono le informazioni circa le reali proprietà delle formulazioni probiotiche commerciali. Inoltre, recenti linee guida redatte dall’ESPHGAN Working Group for Probiotics and Prebiotics (2017) hanno evidenziato la necessità di un controllo di qualità più stringente sulle formulazioni commerciali, per quanto riguarda il tipo ed il numero di microrganismi contenuti.

Nello studio recentemente pubblicato sulla rivista “Frontiers in Medicine”, abbiamo caratterizzato qualitativamente e quantitativamente dieci formulazioni di probiotici orali, selezionati tra quelli maggiormente venduti nel mercato italiano, valutandone la corrispondenza con quanto riportato sull’etichetta. Abbiamo, inoltre, determinato la vitalità delle formulazioni probiotiche in un ambiente che mimasse le condizioni dell’apparato gastrointestinale umano. Il contenuto delle formulazioni è stato analizzato mediante tecniche colturali e i microrganismi isolati sono stati quantificati e successivamente identificati mediante spettrometria di massa MALDI-TOF. I risultati hanno indicato perfetta corrispondenza tra le specie identificate e quelle riportate sulle etichette ed assenza di microrganismi contaminanti. Maggiori discrepanze sono emerse relativamente alla quantità dei microrganismi misurata rispetto a quella dichiarata.

Le formulazioni probiotiche sono state incubate in due diverse preparazioni di succo gastrico artificiale (pH 1.4-1.5), in presenza e in assenza di pepsina, e in succo intestinale artificiale, contenente sali biliari e pancreatina a pH 8.0. I microrganismi contenuti in Enterogermina®, Yovis® e VSL#3® hanno mostrato capacità di resistere al pH acido, rimanendo vitali anche fino a 120 minuti di incubazione nel succo gastrico. Tutte le altre formulazioni analizzate andavano incontro ad una significativa riduzione nel numero dei microrganismi vivi, già a tempi precoci di contatto con il succo. Nel succo intestinale, il comportamento delle formulazioni è risultato molto variabile.Enterogermina®, Lactoflorene Plus®, Codex®, Yovis® e VSL#3® sono risultate le formulazioni più resistenti all’esposizione ai sali biliari, protratta fino a 360 minuti. I lieviti contenuti in Codex®, dopo un iniziale riduzione nel numero delle cellule vitali, hanno mostrato una certa capacità moltiplicativa in presenza di sali biliari, mentre i batteri sporigeni presenti in Enterogermina® sono risultati capaci di attiva moltiplicazione nell’ambiente intestinale artificiale.

Complessivamente, i risultati del presente studio indicano una buona qualità microbiologica dei prodotti probiotici maggiormente presenti sul mercato italiano. Tuttavia, la sopravvivenza e la moltiplicazione dei microrganismi in ambiente gastrointestinale, richiesta per l’espletamento delle capacità probiotiche, appare una caratteristica propria di un numero limitato di prodotti commerciali.

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