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Tumore al seno per una donna su otto: ogni anno 50mila nuove diagnosi

Oncologia Redazione DottNet | 27/09/2018 22:40

Italia spaccata anche sui tumori, al nord si vive di più: 370.000 nuovi casi nel 2018

l tumore al seno colpisce in Italia una donna su otto nell'arco della vita, con circa 50.000 nuove diagnosi ogni anno. "Ma grazie ai progressi della ricerca, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è aumentata fino all'87%, anche se c'è ancora molto da fare per sconfiggere questo tumore". A riportarlo è l'associazione italiana ricerca cancro (Airc), che a Milano ha lanciato la quarta edizione della Breast Cancer Campaign ideata da The Estée Lauder Companies.   "Quest'anno - commenta Edoardo Bernardi, amministratore delegato e direttore generale di The Estée Lauder Companies Italia - la campagna trasmette un messaggio molto forte che ci fa riflettere su come ognuno di noi sia, in qualche modo, 'toccato' dal tumore al seno, e quindi debba sentirsi coinvolto nella lotta per sconfiggerlo. Al nostro fianco ritroveremo Airc, che rappresenta per noi l'eccellenza in Italia nella ricerca e nell'attenzione ai malati, che continueremo a sostenere con l'obiettivo di regalare a tutte le donne un mondo libero dal tumore al seno".

 Sempre più casi di tumore in Italia, anche per effetto dell'invecchiamento progressivo della popolazione. Ma pure su questo fronte il Paese si spacca in due: al Nord si sopravvive di più anche se al Sud, di contro, ci si ammala di meno ed il numero dei casi è percentualmente minore. E' questa l'ultima istantanea dell'Italia dei tumori che arriva dal Rapporto 'I numeri del cancro 2018', presentato oggi al ministero della Salute e frutto del lavoro dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), Fondazione AIOM e programma di monitoraggio PASSI (Progressi Aziende Sanitarie Salute Italia).

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Complessivamente, quest'anno sono stimati 373.300 nuovi casi di tumore (194.800 uomini e 178.500 donne), con un aumento, in termini assoluti, di 4.300 diagnosi sul 2017. E quasi 3,4 milioni di cittadini vivono dopo la scoperta della malattia (3.368.569, erano 2.244.000 nel 2006): un dato in costante aumento. Cambia inoltre la 'classifica' delle neoplasie più diffuse: il tumore più frequente in Italia è diventato quello della mammella e nel 2018 sono stimati 52.800 nuovi casi (erano 51.000 nel 2017). Seguono il cancro del colon (51.300, erano 53.000 nel 2017), che lo scorso anno era il più diagnosticato e del polmone (41.500, erano 41.800 nel 2017). I tumori colpiscono meno nel Meridione, infatti il tasso d'incidenza è più basso del 13% tra gli uomini e del 16% tra le donne. Le tre Regioni con il più alto numero di diagnosi stimate nel 2018 sono invece Lombardia (64.200), Lazio (33.850) e Veneto (31.850). Ma ad emergere è soprattutto il grande gap Nord-Sud: in Emilia-Romagna e Toscana si sopravvive di più, mentre il Sud è fanalino di coda e sempre nel Meridione si registra un boom di fumatrici tra le 25-34enni. Sono soprattutto la scarsa adesione agli screening e gli stili di vita scorretti - a partire dal fumo - a causare le differenze regionali, con la Sicilia che registra tassi di sopravvivenza al 52% per gli uomini e 60% per le donne, la Sardegna al 49% e 60% e la Campania al 50% e 59%.

"Pesa la differenza di sopravvivenza a 5 anni per i tumori tra il Nord e il Sud, perchè se c'è un settore in cui si deve mantenere la coesione sociale è proprio quello della salute: per questo - ha affermato il ministro della Salute Giulia Grillo - da parte mia c'è l'impegno a metterci volontà e risorse umane e strumentali per ridurre tali divergenze". Lo svantaggio per il Sud, ha però sottolineato, "è anche legato alla situazione sociale. E' dunque importante agire sui determinanti sociali della salute, e dobbiamo lavorare di più sulla prevenzione".  Puntare sulla prevenzione è prioritario anche per la presidente Aiom Stefania Gori: "I tumori non solo sono curabili ma anche guaribili, grazie a terapie sempre più efficaci e alle campagne di prevenzione. Infatti - spiega - il 27% dei pazienti vivi dopo la diagnosi torna ad avere (dopo un periodo di tempo diverso in base al tipo di tumore, sesso, età di insorgenza) la stessa aspettativa di vita della popolazione generale, potendosi considerare 'guarito'".

Nel 2010 i 'guariti' erano 704.648, nel 2018 "sono 909.514, con un incremento - conclude Gori - del 29%". E sempre sul fronte prevenzione, la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) ha lanciato anche quest'anno la campagna di prevenzione di ottobre, con visite gratuite e monumenti illuminati di rosa nelle città.

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