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Back to school: to be sprint. Come affrontare al meglio il rientro a scuola

Pediatria Redazione DottNet | 15/11/2018 17:09

L'età scolare è caratterizzata da un notevole dispendio energetico, pertanto è fondamentale garantire un regime dietetico equilibrato ed eterogeneo.

Il bambino in età scolare è sottoposto ad un intenso impegno dal punto di vista psicofisico, sia per quanto concerne l’attività didattica, che per quella ludico-sportiva e ricreativa. Al fine di iniziare l'anno scolastico al meglio delle condizioni, è necessario garantire un giusto apporto di micro e macronutrienti sia in termini qualitativi che quantitativi, attraverso la promozione di una sana ed equilibrata alimentazione, associando uno stile di vita attivo, che consenta una crescita armonica ed un apporto energetico sufficiente necessario per ottenere un alto rendimento scolastico e un regolare sviluppo delle capacità cognitive.

I nutrienti che risultano carenti con maggiore frequenza in età scolare e soprattutto negli adolescenti, sono il ferro, il calcio, lo zinco, il magnesio, alcune vitamine e gli acidi grassi polinsaturi omega 3 (1), contenuti principalmente nella frutta, verdura e cereali integrali, alimenti notoriamente poco graditi alla popolazione infantile.

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VITAMINE

Le vitamine sono indispensabili per l'accrescimento, ed in particolare alcune di queste sono efficaci nel supportare le performance scolastiche e sportive; agiscono da catalizzatori e regolatori dei processi metabolici dell'organismo, intervenendo in moltissime reazioni enzimatiche.

  • Vitamina A: potenzia la funzionalità visiva, il sistema immunitario e scheletrico, oltre che la crescita e la differenziazione cellulare.
  • Vitamina B: indispensabile per la crescita, in quanto fornisce un supporto allo sviluppo neurologico e motorio, e contribuisce al metabolismo energetico e dei carboidrati. Sono più a rischio di deficit di vitamina B bambini con celiachia, patologie intestinali, diabete, immunodeficit.
  • Vitamina C: ha una funzione riparatrice in quanto partecipa alla sintesi del collagene e del tessuto connettivo (presente nella pelle, ossa, articolazioni, vasi sanguigni), è un potente antiossidante, rallenta l'invecchiamento cellulare, favorisce l'assorbimento di ferro, calcio, zinco, magnesio ed inoltre l'attivazione dell'acido folico; ha inoltre funzione antiallergica, partecipa al metabolismo dei carboidrati e alla sintesi di grassi e proteine, rafforza il sistema immunitario attivando la produzione di anticorpi e aumentando l'efficacia dei fagociti.
  • Vitamina D: favorisce l'assorbimento del calcio e del fosforo per un'ottimale crescita e sviluppo delle ossa. Utile in bambini che praticano di sport, in caso di sindrome dell'intestino irritabile, asma e malattie autoimmuni; sono stati riscontrati effetti protettivi sull'apparato cardiovascolare, infezioni virali, patologie respiratorie acute, malattie infiammatorie intestinali, disturbi dello spettro autistico, disturbi emotivi e comportamentali. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato come l'ipovitaminosi D sia una condizione diffusa nella popolazione pediatrica: in età scolare una supplementazione è fortemente consigliabile fino al termine del picco di crescita puberale, qualora non siano garantiti un adeguato apporto dietetico e una sufficiente esposizione alla luce solare.
  • Vitamina E: stimola il sistema immunitario, protegge la pelle e i vasi sanguigni dai radicali liberi.
  • Vitamina K: interviene nel mediare alcuni fattori della coagulazione del sangue e nel supportare il funzionamento osseo.

ED INOLTRE...

  • Calcio: svolge numerose funzioni nei meccanismi della coagulazione, contrazione muscolare, trasmissione dell'impulso nervoso, secrezione ormonale e nello sviluppo della massa ossea in particolare in alcune fasi della crescita.
  • Zinco: influenza lo sviluppo neuronale e cognitivo, svolge un ruolo fondamentale nella modulazione della crescita e della funzionalità del sistema immunitario.

  • Acidi grassi polinsaturi a lunga catena (LC-PUFA): svolgono ruoli essenziali nella modulazione di importanti funzioni nei sistemi biologici e nella performance del sistema nervoso; ad esempio il DHA sarebbe coinvolto nella maturazione cerebrale ed oculare.
  • Probiotici: anche il riequilibrio della flora intestinale riveste un ruolo fondamentale per il benessere psicofisico dei bambini, con ripercussioni positive sull'intero sistema immune per innalzare la difesa nei confronti di virus e batteri durante l'intero anno scolastico. La ricerca è in continuo fermento, con l'immissione nel mercato di nuove formulazioni contenenti probiotici, oggetto di una costante sperimentazione ed aggiornamento in virtù del sempre più vasto campo di utilizzo, sia dal punto di vista preventivo che terapeutico: rappresentano gli alimenti funzionali più venduti in Italia, con stime di oltre 360 milioni di euro/anno (2). Trovano sempre più spazio le formulazioni che prevedono l'associazione tra probiotici e vitamine (in particolare C e D), al fine di sfruttare l’azione sinergica nel rafforzare le difese immunitarie, attraverso lo stimolo alla produzione anticorpale e all’azione fagocitica. Il campo di applicazione dei probiotici risulta così sempre in continua espansione, riguardando il trattamento della gastroenterite acuta, la prevenzione della diarrea associata agli antibiotici, delle infezioni delle alte vie aeree acquisite in comunità e delle allergie; inoltre trovano largo impiego nel trattamento dell'infezione da Helicobacter Pylori, nei disturbi funzionali gastrointestinali, nella stitichezza e nelle malattie infiammatorie intestinali. Recenti studi hanno dimostrato l'influenza del microbiota intestinale nella patogenesi del sovrappeso e dell’obesità (3), attraverso l’aumentata produzione di acidi grassi saturi a corta catena e lipopolisaccaridi che promuovono l'adipogenesi. Oggi sempre più si dibatte dell'asse “intestino-cervello”: l'esposizione ad agenti stressanti può esercitare un impatto significativo anche sul microbiota, modulando di conseguenza il sistema immunitario oltre che le risposte comportamentali.

GLI INTEGRATORI ALIMENTARI

Non esistono linee guida di utilizzo degli integratori alimentari, tuttavia vi sono alcune segnalazioni in letteratura circa le possibili utilità, da considerare su base individuale, ed in particolare in alcune condizioni specifiche, al fine di:

  • supportare il recupero psicofisico dopo situazioni di stress ed affaticamento nel bambino in età scolare e che pratica attività sportive;
  • modulare la funzionalità del sistema immunitario per contrastare la fase di catabolismo associata alla fase acuta di malattia e favorire una più rapida guarigione;
  • soddisfare le richieste metaboliche correlate al rapido accrescimento somatico proprie dell'età scolare ed adolescenziale, nelle quali si determina un aumento del fabbisogno di nutrienti;
  • supplementare in caso di stati carenziali, bambini che seguono una dieta vegetariana ed in particolare vegana; nell'età compresa tra i 6 ed i 14 anni, la dieta deve essere adeguata in riferimento alla crescita staturo-ponderale, al grado di sviluppo puberale e soprattutto al livello di attività e di dispendio energetico, con conseguenti esigenze nutrizionali di macro e micronutrienti specifiche.

Gli integratori alimentari però non vanno mai intesi come sostituti di una dieta sana ed equilibrata; il Ministero della Salute a tal proposito li definisce “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”. Quindi sono a tutti gli effetti alimenti, e quindi non possono essere considerati come farmaci, commercializzati in forme predosate per essere assunti in quantità ben definite, con lo scopo di supplementare ed integrare la normale dieta.

Questi concetti sono di fondamentale importanza per un utilizzo corretto degli integratori alimentari: essi non si devono sostituire a una dieta adeguata e bilanciata, che rappresenta sempre la prima fonte di macro e micronutrienti, ma devono essere riservati a specifiche e documentate situazioni carenziali o a situazioni di rischio per lo sviluppo di deficit. Il possibile ruolo fisiologico degli integratori, inteso come un effetto “salutistico” volto a contribuire al benessere dell'organismo, ne allarga il quadro di applicazione.

CONCLUSIONI

Ne deriva un quadro sempre in continua evoluzione, che necessita di continue sperimentazioni con protocolli di studio omogenei, al fine di sviluppare formulazioni sempre più mirate, in grado di apportare risultati benefici per il trattamento e la prevenzione di specifici quadri clinici, oltre che per il mantenimento del benessere psicofisico in generale. Si rende necessaria un'efficace azione preventiva attraverso un attento monitoraggio dell'accrescimento, una adeguata educazione nutrizionale alla famiglia, modifiche dello stile di vita con la riduzione di attività sedentarie e promozione dell'attività fisica a tutti i livelli. In quest'ottica il ruolo del pediatra risulta strategico nell’informare la famiglia sull'effettiva efficacia clinica degli integratori alimentari, al fine di incidere sulla salute dei bambini non solo a breve ma soprattutto a lungo termine.

A cura del Dr. Giovanni Moceri,

Pediatria 3 e Pronto Soccorso – ARNAS Civico – Di Cristina (Palermo)

Bibliografia

(1) Lassi ZS et al. Systematic review on evidence-based adolescent nutrition interventions. Ann N Y Acad Sci. 2017 Apr; 1393 (1): 34-50

(2) Szajewska H. What are the indications for using probiotics in children?. Arch Dis Child; 2015; Sep 7

(3) Kalliomaki et al. Early differences in fecal microbiota composition in children may predict overweight. Am J Clin Nutr. 2008 Mar;87(3):534-8.

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