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I vaccini anti-influenza sono salvavita per insufficienza cardiaca

Infettivologia Redazione DottNet | 11/12/2018 14:34

Vaccinarsi annualmente dopo la diagnosi di insufficienza cardiaca è associata a una riduzione del 19% di morte

La vaccinazione antinfluenzale può essere salvavita per i pazienti con insufficienza cardiaca. Lo rileva lo studio pubblicato sulla rivista Circulation. La vaccinazione antinfluenzale annuale è considerata un modo sicuro e a basso costo per ridurre le morti e le complicanze correlate all'influenza ed è regolarmente raccomandata ai pazienti con storie di malattie cardiache e ictus. Tuttavia, poco si sa sull'impatto del vaccino sulla sopravvivenza dei pazienti con insufficienza cardiaca.

L'influenza può avere esiti gravi o addirittura fatali per i pazienti con sintomi di insufficienza cardiaca che spesso hanno più di 65 anni, una circolazione compromessa e altre complicazioni di salute, e l'infezione può esacerbare il problema. I ricercatori dell'Università di Copenaghen hanno analizzato i dati di 134.048 pazienti con insufficienza cardiaca che avevano ricevuto da poco la diagnosi, per un periodo di 12 anni. I tassi di vaccinazione antinfluenzale sono risultati variabili, dal 16% nel 2003 al 52% nel 2015, con un picco del 54% nel 2009. Dall'analisi è emerso che la vaccinazione antinfluenzale è stata associata a una riduzione del 18% del rischio di morte prematura, anche tenuto conto di fattori come i farmaci, le altre condizioni di salute, il reddito e l'istruzione.

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Vaccinarsi annualmente dopo la diagnosi di insufficienza cardiaca è risultato inoltre associato a una riduzione del 19% di morte per tutte le cause e cardiovascolare rispetto a nessun vaccino. Importanza aveva anche la frequenza: fare la vaccinazione meno di una volta l'anno ma comunque più che non farla del tutto era associato a una riduzione del 13% del rischio di morte per tutte le cause a e un rischio ridotto dell'8% di morte cardiovascolare. Infine, vi era una maggiore riduzione della mortalità cardiovascolare e per tutte le cause quando la vaccinazione è stata effettuata a settembre e ottobre rispetto che a novembre e dicembre.

Fonte: Circulation

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