Canali Minisiti ECM

Al via nel 2019 i primi test di trapianti pelle

Medicina Estetica Redazione DottNet | 11/12/2018 15:22

I tessuti provengono da maiali Ogm

All'inizio dell'anno prossimo ci saranno i primi test di trapianti di pelle fatti utilizzando tessuti provenienti da maiali geneticamente modificati per evitare il rigetto. Lo ha annunciato la compagnia statunitense XenoTherapeutics dopo che l'Fda ha dato il via libera all'intervento.  La pelle è stata messa a punto per essere usata immediatamente in caso di ustioni gravi, quando è necessario proteggere la lesione per evitare infezioni, perdita di fluidi e scompenso negli elettroliti del sangue.

E' ottenuta a partire da maiali geneticamente modificati per non avere nella pelle una proteina che non è presente in quella umana. Attualmente in caso di ustioni estese una alternativa è rappresentata dall'uso di lembi di pelle prelevati da donatori cadavere, una procedura costosa e non priva di rischi infettivi. "Avere una soluzione temporanea che può essere criopreservata e spedita in tutto il mondo per un uso immediato o per lo stoccaggio - afferma Curtis Cerulo, responsabile scientifico della compagnia - aumenterà la preparazione per le emergenze in caso di eventi catastrofici, e riempirà le carenze frequenti che si verificano troppo spesso in tutto il mondo". 

pubblicità

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Il presidente Salti e i dati Isaps: “Gli interventi non-chirurgici sono ormai quasi il doppio di quelli chirurgici, spicca il botulino”. Italia meta più gettonata per brasiliani e rumeni nel turismo medico

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Aging, effettuato dall'Università della California a San Diego in collaborazione con l'azienda francese L'Oréal

Inchiesta Altroconsumo: Stop ai cosmetici contenenti glitter: dal 15 ottobre questi prodotti non possono più essere commercializzati in Europa. Il giro di vite è arrivato con una nuova direttiva che ha come obiettivo quello di ridurre del 30% le micr

Il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nel corso della vita. Nella stragrande maggioranza dei casi, la cura oncologica comporta un intervento chirurgico più o meno demolitivo

Ti potrebbero interessare

Il presidente Salti e i dati Isaps: “Gli interventi non-chirurgici sono ormai quasi il doppio di quelli chirurgici, spicca il botulino”. Italia meta più gettonata per brasiliani e rumeni nel turismo medico

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Aging, effettuato dall'Università della California a San Diego in collaborazione con l'azienda francese L'Oréal

Tra i fondamenti del consensus paper, ‘armonizzare, conservare e sapersi fermare’

Il presidente Fundarò: “Il problema non è la tossina ma chi la somministra, bisogna sempre affidarsi a professionisti. In 15 anni solo un centinaio di casi di complicanze, di cui l’86% lievi”

Ultime News

La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Staiano: “L’incidenza più elevata di morbillo è stata osservata nella fascia di età tra 0 e 4 anni; 11 casi avevano meno di 1 anno di età. Le alte coperture vaccinali sono l’unico strumento di difesa”