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Patologia simile all'Alzheimer trasmessa con l'ormone della crescita

Neurologia Redazione DottNet | 14/12/2018 14:32

Lo studio pubblicato online su 'Nature' riaccende l' attenzione sull' ipotesi di trasmissibilità dell' Alzheimer

Specifici campioni di ormone della crescita umano contaminati da proteina beta amiloide sono riusciti a trasmettere una patologia simile all' Alzheimer ad alcuni topolini. Lo rivela uno studio pubblicato online su 'Nature', che riaccende l' attenzione sull' ipotesi di trasmissibilità dell' Alzheimer. Un precedente studio, infatti, suggeriva che proprio l' ormone della crescita contaminato potesse essere stato all' origine della patologia beta amiloide in 4 pazienti che erano stati trattati da piccoli con questo farmaco per la loro bassa statura. Benché questo studio, condotto dal team di John Collinge dell' Ucl Institute of Prion Disease di Londra, non dimostri la diretta trasmissione del morbo di Alzheimer, fornisce però prove del fatto che la terapia con ormone della crescita può trasmettere la patologia degenerativa. Gli autori sottolineano comunque che non ci sono elementi per dedurre che l' Alzheimer sia una malattia contagiosa, o trasmissibile attraverso una trasfusione di sangue.

La ricerca dimostra, piuttosto, che questa patologia può essere trasmessa alle persone per via iatrogena e che questo è un tema degno di ulteriore indagine. All' origine di questo studio, un lavoro del 2015 che mostrava la presenza di patologia nel cervello di quattro pazienti su otto che avevano ricevuto una partita di ormone della crescita contaminato dalle proteine infettive, poi morti per malattia di Creutzfeldt-Jakob. Al centro della ricerca una versione dell' ormone della crescita estratta dall' ipofisi di cadaveri, mentre ora il farmaco viene prodotto in forma sintetica. Dopo questo lavoro, il team di Collinge ha ottenuto una serie di campioni dell' ormone della crescita cui erano stati esposti i pazienti. Le analisi sul farmaco hanno rivelato la presenza di proteine beta amiloidi e tau. A questo punto i ricercatori hanno somministrato il farmaco contaminato ad alcuni topolini geneticamente modificati, registrando in seguito la trasmissione della patologia negli animali. 

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fonte: nature

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