Viganò: “L’embriologo clinico è una figura chiave nel percorso di fecondazione assistita, eppure ad oggi, non esiste un riconoscimento formale né dal punto di vista legale né un percorso formativo e didattico dedicato"
Pieno riconoscimento istituzionale della figura dell’embriologo clinico: è questa la richiesta che arriva dagli operatori della riproduzione umana della Società italiana di Riproduzione Umana (SIRU) riuniti al 6° Congresso Nazionale a Roma. "L’embriologo clinico è una figura chiave nel percorso di fecondazione assistita, eppure ad oggi, non esiste un riconoscimento formale né dal punto di vista legale né un percorso formativo e didattico dedicato – commenta Paola Viganò, past President area biologica della SIRU. Gli embriologi clinici sono professionisti afferenti all’Ordine dei Biologi che, grazie alle evoluzioni giurisprudenziali in materia di PMA, svolgono anche ruoli di responsabilità all’interno del processo clinico di riproduzione assistita. Ma il paradosso – dicono gli esperti riuniti a Roma - è che gli embriologi ancora non hanno un riconoscimento formale né una scuola di specializzazione ad hoc. Un vulnus normativo che si traduce in una difficoltà oggettiva di inquadramento professionale, dal momento che l’attuale disciplina concorsuale prevista dal DPR 483 del 1987 prevede che un biologo per essere assunto in una struttura pubblica debba aver necessariamente conseguito un titolo di specializzazione.
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