"Si tratta di un piccolo studio, ma ci rassicura sul fatto che il consumo di uova è consentito per quanto riguarda gli effetti sui lipidi nell'arco di quattro mesi, anche in una popolazione ad alto rischio"
Sode, in camicia, o strapazzate, le uova non influiscono negativamente sul colesterolo. A dimostrarlo uno studio prospettico e controllato presentato alla Sessione Scientifica Annuale dell'American College of Cardiology. Nonostante molti esitino a mangiarle per il timore che possano aumentare i livelli di colesterolo ed essere dannose per la salute del cuore, lo studio ha rilevato, in un periodo di quattro mesi, livelli di colesterolo simili tra coloro che mangiavano uova più giorni a settimana e chi non le mangiava affatto. I ricercatori hanno arruolato un totale di 140 pazienti ad alto rischio di malattie cardiovascolari, nello studio Prosperity, che mirava a valutare gli effetti del consumo di 12 o più uova alla settimana, rispetto a una dieta priva di uova, con un consumo inferiore a due uova alla settimana, sul colesterolo HDL e LDL, nonché su altri marcatori chiave della salute cardiovascolare, per un periodo di studio di quattro mesi. "Sappiamo che le malattie cardiovascolari sono, in una certa misura, mediate da fattori di rischio come l'ipertensione, il colesterolo alto, l'aumento dell'IMC e il diabete", ha detto Nina Nouhravesh, ricercatrice presso il Duke Clinical Research Institute di Durham, nel North Carolina, e autrice principale dello studio. "I modelli e le abitudini alimentari possono avere una notevole influenza su questi fattori e ci sono state molte informazioni contrastanti sul fatto che le uova siano sicure o meno da mangiare, soprattutto per le persone che sono a rischio di malattie cardiache", ha continuato Nouhravesh.
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