Canali Minisiti ECM

Allarme spondiloartrite assiale, malattia infiammatoria cronica che colpisce una persona su 150

Reumatologia Redazione DottNet | 02/05/2024 15:41

Leccese: “Il sintomo più tipico della spondiloartrite assiale è la lombalgia più comunemente nota come mal di schiena”

Attenzione ai segnali dietro ai quali si potrebbe nascondere una possibile diagnosi di spondiloartrite assiale. Quest’ultima è una malattia infiammatoria cronica che colpisce la colonna vertebrale, rendendola meno mobile e flessibile con conseguente limitazione dei movimenti. Nei casi più gravi la colonna vertebrale si fonde fino a formare una struttura unica, con l’impossibilità per il paziente a svolgere alcune attività della vita quotidiana come ad esempio il sollevare la testa per vedere il cielo. La patologia colpisce, a livello globale, una persona su 150, in particolare uomini e manifesta, in genere, i principali segni e sintomi tra i 20 e i 40 anni. Il mal di schiena a livello lombare, spesso associato con dolore all'anca o al gluteo, rappresenta di solito il primo segnale dell’insorgenza della spondiloartrite assiale. Purtroppo spesso questo sintomo così comune nella popolazione viene sottovalutato dai pazienti stessi e ciò, unito al cronico problema della lunghezza delle liste di attesa, può portare anche a un periodo di 8 anni prima di poter avere una corretta diagnosi. Ma non è tutto, le persone sperimentano anche un'eccessiva rigidità. In molti casi il dolore e la rigidità iniziano lentamente e compaiono poi gradualmente con intensità sempre maggiore nel corso di settimane e/o mesi con le persone che possono sperimentare giorni o settimane di dolore molto forte alternati a periodi di dolore quasi nullo. Oltre alla colonna vertebrale, possono essere coinvolte le articolazioni sacroiliache (tra osso sacro e bacino) e le inserzioni di tendini e legamenti sulle ossa soprattutto a livello di calcagno e cartilagini costali.

La  spondiloartrite assiale può provocare, inoltre, alcune complicanze quali: l’artrite periferica, che causa infiammazione e dolore in altre articolazioni, quali polsi, caviglie, gomiti e ginocchia; le malattie infiammatorie croniche intestinali (quali ad esempio la malattia di Crohn e la colite ulcerosa) che causano dolore e infiammazione all’intestino; l’uveite, un’infiammazione dell'occhio che si manifesta con dolore all'occhio, aumentata sensibilità alla luce e visione annebbiata e, per ultima, ma non meno importante, la psoriasi, una malattia cronica della pelle che comporta un’infiammazione cutanea e un disordine di crescita dei cheratinociti, i quali portano alla formazione di placche rilevate, di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre che colpiscono, in particolare aree quali i gomiti, le ginocchia e il cuoio capelluto. Anche per la spondiloartrite assiale una diagnosi precoce è vitale per poter assicurare alle persone il trattamento corretto ed è proprio sui principali segnali e sintomi della patologia che si concentra il World AS Day 2024, la Giornata Mondiale della Spondiloartrite Assiale in programma sabato 4 maggio. "Segni e sintomi della possibile insorgenza della spondiloartrite assiale possono essere confusi, spesso, con altre condizioni quali ad esempio il mal di schiena, portando a ritardi nella diagnosi e nei trattamenti che possono anche causare una disabilità permanente – chiarisce Antonella Celano, presidente APMARR – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare APS ETS, una delle due associazioni pazienti italiane aderenti all’Axial Spondyloarthritis International Federation – In questo senso è fondamentale concentrarsi sull’individuazione e lo studio dei principali segnali e sintomi dell’insorgenza della malattia dato che il riconoscimento e la comprensione precoce di questi indicatori possono avere un impatto significativo sulla vita delle persone colpite. Sottolineando l’importanza di questo tema, miriamo quindi a educare, in questa giornata di sensibilizzazione, i pazienti, il pubblico e gli operatori sanitari sui principali segnali d'allarme associati alla spondiloartrite assiale, quali mal di schiena persistente, rigidità e affaticamento. Se sottovalutati questi sintomi, così comuni nella popolazione, possono allungare, e di molto, i tempi per arrivare a una corretta diagnosi". 

pubblicità

Una maggiore consapevolezza può accelerare la diagnosi, consentendo un intervento e una gestione tempestivi, migliorando in definitiva la qualità della vita delle persone affette da spondiloartrite assiale.  Non esiste una cura definitiva per questa patologia, ma alcuni farmaci sono oggi in grado di ridurre l’infiammazione e il dolore, alleviando i sintomi. Per il trattamento della spondiloartrite assiale si possono utilizzare in particolare sia farmaci anti-infiammatori per controllare le fasi iniziali del dolore e dell’infiammazione che farmaci biologici quali anti-TNFα (es. etanercept, adalimumab, infliximab, golimumab), anti-IL17 (Secukinumab) oppure i JAK inibitori (upadacitinib, tofacitinib) in grado di controllare il processo infiammatorio sia a livello osseo (colonna vertebrale, articolazioni periferiche) di cute (in caso di psoriasi) e intestino (in caso di malattie infiammatorie intestinali).

"La disponibilità di trattamenti farmacologici efficaci e sicuri nel trattamento della spondiloartrite assiale ha rivoluzionato l’approccio alla gestione dei nostri pazienti a cui oggi possiamo assicurare una migliore qualità della vita – dichiara Dott. Pietro Leccese, Dirigente medico UOC Reumatologia presso l’Ospedale San Carlo di Potenza –. In questo contesto diventa fondamentale non solo la correttezza della diagnosi ma anche la sua precocità.  L’esordio del mal di schiena prima dei 45 anni, la presenza di rigidità mattutina pari o superiore ai 30 minuti, il miglioramento del dolore con il movimento, il peggioramento nelle ore notturne o comunque dopo un periodo di inattività e la brillante risposta agli antinfiammatori rappresentano i principali campanelli d’allarme. Il sintomo più tipico della spondiloartrite assiale è la lombalgia più comunemente nota come mal di schiena che in questa malattia assume caratteri distintivi, tipici di un interessamento infiammatorio delle strutture dello scheletro assiale. Riconoscere i sintomi della patologia consente – conclude Leccese – un invio precoce del paziente al reumatologo e l’inizio tempestivo di una terapia mirata".

Proprio per accrescere la conoscenza circa gli impatti della spondiloartrite assiale sulla qualità della vita delle persone l’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare – APMARR APS ETS promuove e organizza nella giornata di venerdì 17 maggio 2024 alle 18.30, in diretta streaming sul profilo Facebook e il canale Youtube, il webinar online "Conoscere la Spondiloartrite assiale: incontro con gli specialisti". L’evento dal taglio divulgativo vedrà la partecipazione del Dott. Pietro Leccese, Dirigente medico UOC Reumatologia presso l’Ospedale San Carlo di Potenza che illustrerà e risponderà in diretta alle domande degli utenti in merito ai principali sintomi ai quali dover prestare attenzione in merito ad una possibile diagnosi di spondiloartrite assiale.  

Ecco, infine, un elenco dei principali segni e sintomi della possibile insorgenza della spondiloartrite assiale che occorre tenere monitorati elaborato dagli esperti del settore: 

    • Mal di schiena a livello lombare di tipo infiammatorio
    • Rigidità articolare
    • Dolore e gonfiore di altre articolazioni quali ad esempio quelle sacroiliache (tra osso sacro e bacino) e alle inserzioni di tendini e legamenti sulle ossa (dette "entesi") soprattutto a livello di calcagno e cartilagini costali
    • Uveite
    • Difficoltà respiratoria
    • Infiammazione dell’aorta
    • Affaticamento ed estrema stanchezza

Commenti

I Correlati

La Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia (FIRA) ha finanziato una ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma per indagare la presenza di biomarcatori e la potenziale utilità dei farmaci monoclonali in uso per l’emicrania

Terapia sperimentata su 6 casi difficili da team italo-tedesco

Efficacia prossima all'80%, buona protezione anche negli anziani

La nuova frontiera nel trattamento dell’artrite è non accontentarsi della remissione dell’infiammazione ma curare anche quella sensazione di malessere che persiste in alcuni pazienti con un nuovo approccio

Ti potrebbero interessare

La Fondazione Italiana per la Ricerca in Reumatologia (FIRA) ha finanziato una ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma per indagare la presenza di biomarcatori e la potenziale utilità dei farmaci monoclonali in uso per l’emicrania

Efficacia prossima all'80%, buona protezione anche negli anziani

Serve un coinvolgimento di tutti gli operatori sanitari per una presa in carico del paziente che vada oltre la sola malattia e prenda in carico anche gli aspetti psicosociali e la prevenzione delle malattie trasmissibili

La nuova frontiera nel trattamento dell’artrite è non accontentarsi della remissione dell’infiammazione ma curare anche quella sensazione di malessere che persiste in alcuni pazienti con un nuovo approccio

Ultime News

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione