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Diagnostica negli studi dei medici di famiglia. Insediato il tavolo di lavoro, i prossimi passi

Medicina Generale Redazione DottNet | 09/05/2024 18:30

Scotti: “Pronti ad espandere le esperienze di presa in carico dei pazienti cronici”

Dopo una lunga attesa di due anni, si muovono i primi passi per il Tavolo Tecnico sulle apparecchiature di diagnostica di primo livello ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta come previsto dal Decreto ministeriale 29 luglio 2022 (GU n. 226 del 27/9/2022). Lunedì scorso la prima riunione al Ministero della Salute per dare il via libera alle procedure per utilizzare i 235 milioni di euro a valere sulla legge di Bilancio del 2020. Il Tavolo avrà il compito di definire le modalità di rilevazione dell''attività dei MMG e PLS mediante tali dispositivi, le specifiche tecniche della documentazione relativa agli atti medici eseguiti, le modalità di alimentazione del FSE, gli indicatori minimi di processo e risultato, la struttura del Piano pluriennale dei fabbisogni di apparecchiature diagnostiche di primo livello di ciascuna Regione. Non poche le problematiche da risolvere come la cosiddetta fornitura diretta dei dispositivi da parte di Regioni e ASL che crea più difficoltà e problemi rispetto ad esempio alla acquisizione delle attrezzatura da parte dei MMG, per altro prevista al c. 4 dell''art. 3 del DM stesso. ."Al di là di questi elementi problematici, esprimiamo soddisfazione per l''insediamento del tavolo, che rappresenta un'importante occasione per stimolare dove assente e sviluppare dove attiva, a livello regionale, l''attività di presa in carico dei pazienti cronici, prevista peraltro dal Piano Nazionale della Cronicità del 2016 e più volte recepita negli Accordi Collettivi Nazionali vigenti - afferma Silvestro Scotti -. Nei territori dove questi progetti sono stati sperimentati, i dati in termini di riduzione degli accessi in pronto soccorso è addirittura di ricoveri ospedalieri sono stati pubblicati in numerose occasioni".

 Il decreto, come è noto, non è privo di criticità di cui FIMMG è ben consapevole e che sono state riportate sul tavolo, tra le quali la cosiddetta fornitura diretta dei dispositivi da parte di Regioni e ASL che crea più difficoltà e problemi rispetto ad esempio alla acquisizione delle attrezzatura da parte dei MMG, per altro prevista al c. 4 dell''art. 3 del DM stesso. "Dobbiamo segnalare che in questi quattro anni di sostanziale inattività in questo campo, migliaia di medici in tutti i territori italiani, a loro spese, si sono dotati di strumenti diagnostici, utilizzabili anche in telemedicina, e sono pronti a metterli a disposizione del SSN.", dice Scotti. "Al di là di questi elementi problematici, esprimiamo soddisfazione per l''insediamento del tavolo, che rappresenta un''importante occasione per stimolare dove assente e sviluppare dove attiva, a livello regionale, l''attività di presa in carico dei pazienti cronici, prevista peraltro dal Piano Nazionale della Cronicità del 2016 e più volte recepita negli Accordi Collettivi Nazionali vigenti - afferma Silvestro Scotti -. Nei territori dove questi progetti sono stati sperimentati, i dati in termini di riduzione degli accessi in pronto soccorso è addirittura di ricoveri ospedalieri sono stati pubblicati in numerose occasioni", commenta Scotti.

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"Da sottolineare, inoltre, che l''esecuzione nei nostri studi all''interno di un percorso di presa in carico condiviso con i responsabili dei SSR delle prestazioni più diffuse per la gestione dei pazienti cronici (Ecg, Spirometria, HPA, Holter Cardiaco, retinografia, ecc.) contribuirebbero a ridurre le liste d''attesa senza ingenerare una moltiplicazione di prestazioni. Il Tavolo in questa fase di avvio si è preoccupato di stabilire gli obiettivi di salute e di gestione delle cronicità piuttosto che indicare la lista delle attrezzature da inserire nella discussione", sottolinea il segretario Fimmg.

Sono stati poi indicati i successivi temi di prossima discussione riconducibili sostanzialmente alla priorità delle forniture, senza penalizzare le realtà più periferiche in grado di favorire accessibilità e prossimità delle cure, e alle modalità e le garanzie di gestione dell''Hardware nella ipotesi delle fornitura diretta del "dispositivo di stato. "Il lavoro che si prospetta, come è possibile vedere da questa carrellata di temi, risulta complesso e articolato. La nostra volontà comunque è quella di arrivare a una sintesi operativa, che consenta alle regioni di attivare il percorso definito dal Decreto, facilitando le negoziazioni in atto per la definizione degli Accordi Integrativi Regionali previsti dall''Accordo Collettivo Nazionale appena sottoscritto - conclude Silvestro Scotti -. Il criterio di autonoma organizzazione rappresenta un elemento fondamentale per noi MMG liberi professionisti convenzionati e verrà sempre sostenuto anche su questo tavolo".

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