Una semplice risonanza magnetica cerebrale è in grado, attraverso l'individuazione di lesioni vascolari, di predire lo sviluppo futuro di disabilità, e dare indicazioni al medico per prevenirle con trattamenti specifici dei fattori di rischio.
Lo dimostra lo studio LADIS, finanziato dall'UE e condotto in 11 Centri europei con il coordinamento del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche dell'Università di Firenze, diretto dal professor Domenico Inzitari. Le disabilità sotto esame sono quelle che limitano l' autonomia degli anziani, cioè deficit di memoria, cambiamenti dell'umore, difficoltà di movimento, incontinenza urinaria. LADIS ha dimostrato che tali disturbi sono correlabili ad alterazioni al livello della 'materia bianca' del sistema nervoso ed evidenziabili dalla Risonanza Magnetica cerebrale. Si tratta - spiega Inzitari - di intense ''alterazioni nella parte profonda degli emisferi cerebrali, probabilmente collegate a ipertensione arteriosa e malattie vascolari''. Attraverso lo studio LADIS, pubblicato sul British Medical Journal, sono stati esaminati 639 soggetti del tutto autonomi nella vita di tutti i giorni, che avevano queste alterazioni con gravità variabile: il 44% lieve, il 31% moderato e il 25% severo.
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
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