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Ceo Sanofi, innovazione unica chiave del futuro

Aziende Adelaide Terracciano | 07/05/2010 16:01

"Se dovessi scegliere la parola chiave per il futuro dell'industria farmaceutica direi senza dubbio innovazione". Parola di Chris Viehbacher, Chief Executive Officer di Sanofi-aventis, intervistato in occasione di una visita in Italia, dove l'azienda francese possiede cinque stabilimenti: Origgio (Va), Garessio (Cn), Anagni (Fr), Scoppito (Aq) e Brindisi, che producono farmaci destinati a tutto il mondo, compresi i Paesi in via di sviluppo. "Occorre dare nuovo slancio all'innovazione - evidenzia Viehbacher - guardando anche al di fuori della propria azienda. Ci sono molte opportunità che si possono cogliere in giro per il mondo, anche attraverso partnership e accordi di licenza". Per accelerare lo sviluppo di prodotti innovativi e vaccini, la strategia del Gruppo francese è infatti basata su una politica strutturata di acquisizioni e collaborazione, che costituisce o rafforza piattaforme di crescita a lungo termine. "A oggi - ricorda il Ceo - abbiamo stretto circa 33 tra partnership, collaborazioni e acquisizioni".

Tra le più importanti oltre a Chattem, il completamento dell'acquisizione di Merial per la salute animale, di BiPar Sciences nel settore dell'oncologia, l'alleanza con la società biotecnologica Exelixis e l'acquisizione di Zentiva, strategica per i mercati emergenti. Viehbacher non vede però all'orizzonte grandi fusioni sulla falsariga di quelle concluse nei mesi scorsi dalle americane Merck&Co e Schering-Plough, o Pfizer e Wyeth: "La grandezza di un'azienda - dice - non è un elemento predittivo del suo successo. Occorre piuttosto diversificare il modo in cui le Big Pharma creeranno i nuovi blockbuster", conclude.
Nel periodo 2010-2013 il gruppo parigino prevede dunque di stanziare un piano di investimenti di circa 320 milioni di euro mirato allo sviluppo della sua presenza industriale e delle attività di ricerca nel nostro Paese, che va ad aggiungersi agli oltre 200 milioni stanziati nel 2006-2009.

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Per quanto riguarda l'attività di ricerca clinica, nel 2007-2009 sono stati investiti 114 milioni.
"Ma la vera opportunità - assicura Viehbacher - è rappresentata dall'estensione della collaborazione con le università, gli ospedali e con il settore biotech emergente in Italia. Il vostro Paese ha una storia importante per quanto riguarda le malattie infettive e si potrebbero trovare occasioni di collaborazione in quest'area. Anche la medicina personalizzata è molto promettente e bisogna continuare a investire nella ricerca di biomarker. In Italia abbiamo storicamente avuto vendite massicce e la nostra volontà è quella di rimanere fortemente impegnati nelle attività in questo Paese".
Fonte: Adnkronos

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