In Italia sono circa tre milioni i cittadini costretti a fare i conti con questa malattia; un bambino su 10 soffre di sintomi asmatici e uno su tre di sintomi allergici, ricorda Federasma Onlus, la Federazione delle associazioni di sostegno ai malati asmatici e allergici.
Attraverso la prevenzione dei fattori di rischio e l'adozione delle misure di prevenzione comportamentale e terapeutica, si possono ridurre i sintomi della malattia, il ricorso alle cure di emergenza e i ricoveri ospedalieri. "L'asma non guarisce, ma con trattamenti appropriati la maggior parte dei pazienti può acquisire un buon controllo della propria malattia - ricorda in una nota Pierluigi Paggiaro, coordinatore linee guida GINA Italia - Il controllo dell'asma si traduce in assenza, o presenza minima, di sintomi, e rari attacchi di asma".
Spesso, invece, molti pazienti asmatici sono 'rassegnati' a sopportare limitazioni più o meno importanti nella loro vita quotidiana, come non poter correre o giocare liberamente (per i bambini), non poter fare adeguata attività sportiva amatoriale o agonistica (giovani e adulti). Ritengono 'inevitabile' provare spesso i sintomi dell'asma (la tosse, la costrizione toracica, il respiro sibilante e la sensazione di difficoltà respiratoria) e dover ricorrere frequentemente all'uso dei farmaci di emergenza e ai ricoveri ospedalieri.
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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