Esiste un gene chiave per potenziare la risposta immune contro i linfomi, un tipo di tumori del sangue. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research e condotto da ricercatori dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena e dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Lo studio dimostra che per i linfomi è possibile ottenere, nel topo, una cura eliminando, ovvero inattivando, un gene chiamato ERAP1. La manipolazione di questo gene consente di attivare un potente e finora inesplorato meccanismo di rigetto da parte del sistema immunitario; questa scoperta, affermano i ricercatori, potrebbe aprire nuovi importanti scenari terapeutici anche nell'uomo.
Per la prima volta, spiegano i medici, ''siamo riusciti ad ottenere un'efficace interazione fra i due tipi di cellule del sistema immune deputate all'attività antitumorale (i linfociti T citotossici e le cellule Natural Killer) e questo è stato possibile 'inibendo' le cellule tumorali dell'espressione di un gene chiamato ERAP1. Fisiologicamente, il compito dei linfociti T e delle cellule Natural Killer è di eliminare le cellule alterate del nostro organismo, ma molti tumori riescono, purtroppo, a ingannare sia gli uni che le altre, evadendo così la sorveglianza immune''. Invece, continuano i ricercatori, ''inattivando ERAP1, siamo riusciti per la prima volta a innescare una cascata di eventi virtuosi che permette ad entrambe queste cellule con funzione immunitarie di aggredire e combattere il tumore su più fronti''.
L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale
Lo studio, pubblicato su JAMA Oncology, affronta un problema importante nel cancro alla prostata: come separare la forma a crescita lenta della malattia, che difficilmente causa danni, dal cancro più aggressivo
Un gruppo di scienziati ha ideato un sistema che sfrutta le citochine, facendo in modo che queste molecole si localizzino efficacemente all’interno delle neoplasie
A ricevere il prestigioso premio il biotecnologo Domenico Mallardo. La premiazione l’altro giorno a Roma, al Campidoglio. Premiati anche enti, associazioni e imprese che promuovono la salute
L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale
Lo studio, pubblicato su JAMA Oncology, affronta un problema importante nel cancro alla prostata: come separare la forma a crescita lenta della malattia, che difficilmente causa danni, dal cancro più aggressivo
Un gruppo di scienziati ha ideato un sistema che sfrutta le citochine, facendo in modo che queste molecole si localizzino efficacemente all’interno delle neoplasie
A ricevere il prestigioso premio il biotecnologo Domenico Mallardo. La premiazione l’altro giorno a Roma, al Campidoglio. Premiati anche enti, associazioni e imprese che promuovono la salute
Su Jama i risultati di questa indagine: i pazienti a cui viene erroneamente assegnata una diagnosi di infarto miocardico sono spesso sottoposti a ulteriori test, tra cui imaging ad alto costo e procedure invasive potenzialmente rischiose
L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale
Gesualdo, basata sui bisogni delle varie branche specialistiche e dei pensionamenti
Fipe-Confcommercio e Associazione Aic firmano intesa
Commenti