Dallo Smi un manifesto anti criticità per la continuità assistenziale
'Ancora una volta - spiega Pina Onotri, responsabile nazionale del servizio di continuità assistenziale e sindacalista dello Smi-Lazio - il Sindacato rimarca la necessità di permettere ai medici addetti alla Continuità Assistenziale di lavorare in sicurezza, considerando che nulla è cambiato neanche dopo le numerose denunce fatte in passato, a seguito delle aggressioni subite dai camici bianchi (di cui il 50% sono donne). Si tratta di medici che svolgono un lavoro notturno usurante e che lavorano almeno 96 notti in un anno - sottolinea ancora sindacalista - Ma, nonostante questa attività abbia tutte le caratteristiche di 'lavoro notturno usurante', i medici di continuità assistenziale sono stati dimenticati dal recente Ddl approvato con la 'Mille Proroghe''.