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"Il 20% degli uomini è interessato dall'osteoporosi" chiarisce Luigi Gennari, Professore associato Università di Siena. Le conseguenze di una frattura, inoltre, sono più gravi nell'uomo rispetto alla donna. Anche per gli uomini servirebbe una maggiore prevenzione.
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Giancarlo Isaia - Coordinatore Comm. Intersocietaria Cura dell'Osteoporosi, Università di Torino - si fa portavoce dell'istanza della SIOMMMS di collaborare con le società scientifiche di: Endocrinologia, Reumatologia, Fisiatria, Ortopedia, Medicina Interna e Geriatria. Il risultato è stato un documento sinottico con un compendio del trattamento dell'osteoporosi. Il prossimo step sarà la redazione di linee guida internazionali.
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"L'armamentario terapeutico dell'osteoporosi è notevolmente aumentato" dichiara Stefano Gonnelli - Vicepresidente SIOMMMS, Università di Siena. Le novità terapeutiche in arrivo riguardano: l'abaloparatide, un farmaco biotecnologico e gli anticorpi anti-sclerostina (Romosozumab e Blosozumab) in grado di stimolare la neoformazione ossea.
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Un regime alimentare scorretto - spiega la dott.ssa Silvia Migliaccio, Specialista in Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Università di Roma "La Sapienza" - può portare a una alterazione del metabolismo scheletrico. Gli integratori vanno prescritti dallo specialista quando la dieta non è sufficiente.
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