Canali Minisiti ECM

Tribunale del Malato, 1 medico su 3 informa poco sugli equivalenti

Farmaci Redazione DottNet | 23/02/2017 17:19

Sulla scelta dei farmaci biologici e biosimilari pesano motivi amministrativi

Per un medico su tre non è una priorità informare il paziente sull'esistenza di farmaci equivalenti o biosimilari alternativi a quelli che assume. Fra chi invece decide di cambiare la terapia e prescrivere un farmaco 'senza brand', quasi uno su 5 lo fa per esigenze amministrative. E molti chiedono più informazione. Lo rivela la "Indagine civica sull'esperienza dei medici in tema di aderenza alle terapie", presentata da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.

L'indagine è stata condotta su un campione di 816 medici, di cui 404 prescrittori di farmaci biologici (cioè prodotti a partire da cellule viventi e non da molecole sintetiche) e di farmaci biosimilari, (il loro equivalente non protetto da brevetto e più economico). Rivela che di fronte a un paziente che deve assumere per la prima volta una terapia simile, il 27% dei medici si orienta sul farmaco branded o originatore. Tra chi sceglie di cambiare da biologici e biosimilari, 4 su dieci lo fanno per contribuire alla sostenibilità economica del Servizio Sanitario Nazionale (39%) o rispettare limiti di budget dell'Azienda ospedaliera o ASL (35%). Ma la survey rivela anche un 9% a cui è stato detto che avrebbero pagato di tasca propria la differenza di prezzo rispetto alla terapia più economica.

pubblicità

Solo l'8% degli intervistati, inoltre, sa che esistono, nella propria Regione o azienda, delibere sull'utilizzo dei risparmi derivanti dalla prescrizione di farmaci a minor costo. Insomma la 'minaccia' prevale sull'informazione. Mentre per cambiare terapia in serenità, 6 medici su 10 ritengono "molto importante" avere informazioni solide dal punto di vita scientifico. E' necessario, commenta Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato, "investire di più nella informazione indipendente e di qualità da parte delle Istituzioni pubbliche".

Commenti

I Correlati

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ti potrebbero interessare

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ultime News

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età

Il 30–35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre

Dall’analisi della retina l’AI può già individuare, come un esperto specialista, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, retinopatia del prematuro

Il timore è che il virus si adatti e avvii il contagio interumano