Addio agli studi di settore: ecco l'indice di affidabilità

Ribaltare il rapporto fisco- contribuente, passando dall'approccio punitivo a quello premiale. Questo l'obiettivo della proposta di legge sull'istituzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale che andranno gradualmente a sostituire gli studi di settore, presenta dai due primi firmatari, Michele Pelillo (Pd) e Maurizio Bernardo (Ap) e dal vicemnistro all'Economia Luigi Casero.

"La volontà legislativa di voltare pagina sostituendo gli studi di settore con gli indici di affidabilità era già stata espressa nel decreto fiscale di fine 2016", ha ricordato Pelillo, "con questo provvedimento diamo inizio al corso di una legge che istituisce degli indici che saranno contemporaneamente strumenti di accertamento, di contrasto all'evasione e di premialità per i contribuenti virtuosi". Per quanto riguarda i tempi di approvazione, "saranno rapidi", ha sottolineato Bernardo (che è anche presidente della commissione Finanze, a cui sarà assegnato il provvedimento) spiegando che l'intenzione "è quella di calendarizzare velocemente l'esame, dare il via alle audizioni con professionisti e agenzie fiscali, arrivare all'ok della commissione prima dell'estate, all'esame dell'Aula prima della pausa estiva e all'ok definitivo entro l'anno".

Il governo "potrà vedere di inserire questo ddl in qualche provvedimento di legge per farlo diventare attuativo velocemente" ha aggiunto il viceministro Luigi Casero non escludendo la possibilità in inserire la norma già in questo dl Manovra o nella prossima legge di Bilancio.

Gli indici sintetici di affidabilità fiscale - secondo quanto previsto dal ddl Pelillo-Bernardo - sono finalizzati a favorire l'emersione delle basi imponibili e degli obblighi tributari. Inoltre, verificano la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale esprimendo su una scala che va da 1 a 10 il grado di affidabilità. Il nuovo sistema disegnato dalla proposta di legge è anche orientato a fornire al contribuente servizi sotto forma di una più approfondita conoscenza del settore economico di appartenenza e del suo posizionamento rispetto ai concorrenti.

Il nuovo regime premiale permette di riconoscere e graduare i benefici riferiti sia alla semplificazione degli adempimenti, sia all'esclusione dai controlli e in particolare riconosce 5 diversi tipi di "premi": abolizione del visto di conformità Iva per la compensazione dei crediti fino a 50mila euro annui; esonero del visto di conformità, o della garanzia, per i rimborsi Iva fino a 50mila euro; esclusione degli accertamenti basati sulla presunzione semplice; anticipazione dei termini di decadenza per l'attività di accertamento ed esclusione della determinazione sintetica del reddito complessivo (il c.d. redditometro).