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L'influenza galoppa, casi raddoppiati dopo Natale. Prime vittime

Infettivologia Redazione DottNet | 04/01/2018 19:24

Superati i 2 milioni di ammalati, a metà gennaio si toccherà la punta massima

La sensazione che nella settimana tra Natale e Capodanno, giusto in coincidenza con le vacanze, ci fosse stato un boom di casi di influenza è stata confermata dai numeri. Secondo il bollettino dell'Iss ben 673.000 persone sono state messe ko dal virus, un dato che raddoppia quello della settimana precedente e che porta il totale dal'inizio dell'epidemia ben oltre i due milioni. Ma il peggio deve ancora arrivare.

Il picco dell'influenza stagionale è atteso per metà gennaio secondo le previsioni degli infettivologi, ma già si registrano le prime vittime: tre decessi si sono avuti in Puglia tra anziani e malati cronici mentre due uomini sono ricoverati in coma all'ospedale di Udine. E stanno aumentando in questi ultimi giorni anche gli accessi ai Pronto soccorso, soprattutto per i bambini per i quali si segnala un +20% di arrivi rispetto alla passata stagione, ed intasati sono pure gli studi dei medici di base.

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"I nostri studi sono intasati soprattutto in questi ultimi giorni - afferma il segretario della Federazione dei medici di medicina generale Fimmg, Silvestro Scotti - ed i casi più numerosi sono tra anziani e bambini. Da Natale - conclude - l'affluenza di pazienti affetti da influenza ha infatti fatto registrare un +30% rispetto agli anni precedenti". I primi casi gravi dunque, in Puglia e Friuli Venezia Giulia. Le vittime sono tre uomini pugliesi ricoverati a Bari: un 58enne affetto da ipertensione, un 86enne e un 73enne affetti da diverse patologie. E sono ricoverati in diversi nosocomi pugliesi altri 6 pazienti in gravi condizioni. Due pazienti, di 47 e 49 anni, sono invece ricoverati in coma all'ospedale di Udine: un paziente diabetico ed un altro apparentemente privo di fattori di rischio. Nessuno dei due era vaccinato.

Casi gravi che tuttavia, sottolinea il direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità Gianni Rezza, "rientrano purtroppo nella statistica dei decessi annuali per le complicanza dell'influenza, pari a circa 8-10mila. Il fatto è che quest'anno si stanno registrando molti più casi tanto che è stato già superato il picco dello scorso anno, e ciò per la presenza di più virus". Ad oggi, rileva anche il virologo Fabrizio Pregliasco, "sono stati già colpiti 2 mln di italiani, di cui 672mila nell'ultima settimana e con una tendenza all'aumento. Si prevede dunque una stagione più intensa rispetto alla scorsa, che fece registrare un totale di 5 mln di italiani colpiti". Tuttavia non si può parlare di una influenza più 'cattiva': "I virus dominanti - spiega - sono il B, ad alta trasmissibilità soprattutto tra i bambini, e l'A-H1N1. Ad oggi c'è invece una scarsa presenza del virus H3N2 che invece sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario inglese per un boom di ricoveri. Si tratta di vedere se colpirà in modo massiccio anche da noi".

Tali virus sono comunque coperti dal vaccino in uso, anche se si è ormai in 'zona cesarini' quanto ai tempi per la vaccinazione che, per essere efficace, richiede circa 2 settimane. Quanto alla campagna vaccinale di quest'anno, non sono ancora disponibili dati definitivi ma, anticipa Pregliasco, "sembrerebbe registrarsi una lieve ripresa tra gli over-65, anche se ci si attesta sul dato del 50% di vaccinati che è ancora insufficiente". Che l'influenza sia in piena corsa lo conferma anche il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), Francesco Rocco Pugliese: "Nei Pronto soccorso registriamo un maggiore accesso ma questo è in linea anche con i dati degli anni scorsi. Il dato nuovo è però il maggior accesso per i bambini, sono infatti - afferma - circa il 20% in più rispetto alla passata stagione".

"C'è stato un aumento molto brusco dei casi questa settimana, che ci ha portato a superare abbondantemente quelli della scorsa stagione, che già aveva avuto un'intensità notevole - spiega Giovanni Rezza, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss -. L'andamento dell'epidemia influenzale è imprevedibile, quindi non si può escludere che ci siano ancora più nuovi casi nel prossimo rapporto previsto appunto per metà mese. Da noi, ad esempio, ancora non si sono manifestati molti contagi dal ceppo H3N2, che invece sta dando molti problemi in Inghilterra. Se dovesse cominciare a colpire anche qui avremmo ancora più pazienti".

Il livello di incidenza in Italia è pari a 11,11 casi per mille assistiti, e ha già superato quello massimo raggiunto nella scorsa stagione. Anche se non è possibile fare previsioni, precisa Rezza, si va verso un picco 'anticipato', intorno alle prime settimane di gennaio, e non a febbraio come avviene di solito. L'intensità dell'epidemia è ancora considerata media, ma ci si sta avvicinando molto al valore di 13,50 che definisce un'intensità 'alta'. "In tutte le Regioni italiane - si legge nel bollettino - il livello di incidenza è pari o superiore a dieci casi per mille assistiti tranne in Friuli V.G., Veneto, P.A. di Bolzano e Val d'Aosta in cui si mantiene a circa quattro casi per mille assistiti".

Le regioni più colpite, dove è stata superata la soglia dei 13,50 casi ogni mille assistiti, sono Lombardia, Liguria, P.A. Trento, Marche, Basilicata e Calabria. Per quanto riguarda l'età dei pazienti, i più piccoli risultano i più colpiti. "Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 29,17 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 18,96 nella fascia 15-64 anni a 10,07 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 6,27 casi per mille assistiti". Al momento, sottolinea Rezza, non sembrano esserci gli assalti ai pronto soccorso che si vedono ad esempio in Inghilterra. "Il sistema per ora regge - spiega -. L'appello è sempre a non andare al Pronto Soccorso se non per i casi più gravi, e per il resto le raccomandazioni sono le solite, a partire dal prendere antibiotici solo quando li prescrive il medico, cioè quando ci sono coinfezioni batteriche".

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