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Tumore al rene: Aifa, nuova cura dopo la terapia anti-angiogenesi

Farmaci Redazione DottNet | 16/01/2018 20:04

Esperto, ma arriva un anno dopo la disponibilità del farmaco in Germania

Un farmaco innovativo per il tumore del rene, quello di cui è morta Marina Ripa di Meana, è stato in questi giorni approvato dall'Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco. Si chiama cabozantinib e nello studio che oltre un anno fa lo portò all' approvazione dell'Ema, l'agenzia europea, mostra un vantaggio pari a quasi 5 mesi nella sopravvivenza rispetto a everolimus, attuale standard di cura, mentre la riduzione del rischio di progressione della malattia è stata del 49% e la risposta alla cura è stata del 17% rispetto al 3% con everolimus.

Sono dati che non a caso sottolinea Camillo Porta, oncologo del Policlinico San Matteo di Pavia, facendo notare il lungo lasso di tempo, oltre un anno appunto, fra l'approvazione dell'Ema e quella dell'Aifa: "Più di un anno - rileva - in cui i malati italiani hanno dovuto rinunciare a una cura che in altri Paesi europei era già a disposizione di tutti. In Germania, ad esempio, il farmaco approvato dall'Ema è subito disponibile al rimborso. E la rendicontazione si fa in seguito, dopo che si è fissato il prezzo. Perché non si può fare lo stesso in Italia?". "Per i pazienti oncologici è essenziale disporre in tempi brevi delle terapie innovative - dice Maurizio Limitone di Favo (Federazione Associazioni Volontariato in Oncologia) Lombardia -. I vantaggi di questi trattamenti in termini di sopravvivenza e qualità di vita possono avere un impatto decisivo anche per il reinserimento sociale e lavorativo".

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Per cabozatinib le indicazioni dell'Aifa (come quelle dell' Ema) riguardano i pazienti che abbiano già ricevuto almeno una precedente terapia anti-angiogenesi. Negli Stati Uniti, la Fda l'ha già approvato anche come farmaco di prima linea per i casi di tumore particolarmente aggressivi. Solo con l'avvento dei farmaci biologici la cura dei tumori del rene ha fatto reali passi avanti, "in particolare con quelli che svolgono un'azione anti-angiogenesi - dice Giuseppe Procopio (Istituto Tumori di Milano) - che hanno la capacità di inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni, interferendo con lo sviluppo del tumore". Cabotanzinib fa un passo in più: non solo blocca la formazione di nuovi vasi ma anche i meccanismi che il tumore mette in atto per sfuggire all'anti-angiogenesi. Il tumore del rene è prevenibile con uno stile di vita sano: ogni anno in Italia si fanno 13.600 nuove diagnosi, di cui 3.400 (il 25%) sono riconducibili al sovrappeso. Altri fattori di rischio sono il fumo (+50% rispetto ai non fumatori) e l' ipertensione arteriosa (+60% rispetto ai normotesi).

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