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I nati con difetti cardiaci sono più a rischio di demenza

Cardiologia Redazione DottNet | 13/02/2018 18:31

Emerge da uno studio dell'Aarhus University Hospital, in Danimarca, pubblicato sulla rivista Circulation

Le persone nate con difetti cardiaci che sopravvivono in età adulta possono essere ad alto rischio di sviluppare demenza, in particolare quella ad insorgenza cosiddetta precoce, prima dei 65 anni di età. E' quanto emerge da uno studio dell'Aarhus University Hospital, in Danimarca, pubblicato sulla rivista Circulation. Utilizzando database e documenti medici nazionali che coprivano tutti gli ospedali danesi, i ricercatori hanno esaminato l'insorgenza di demenza in 10.632 adulti (46 per cento maschi) nati con difetti cardiaci tra il 1890 e il 1982 (la maggior parte dei quali tra il 1960 e il 1982), abbinati ciascuno a 10 persone nella popolazione generale nate nello stesso anno.

I ricercatori hanno scoperto che il rischio di demenza (quella vascolare, il morbo di Alzheimer e altre), in persone nate con difetti cardiaci nel Paese scandinavo era del 60% in più rispetto alla popolazione generale; 160 per cento (2,6 volte) più alto per quella ad esordio precoce e 30 per cento in più per quella diagnosticata dopo i 65 anni.    "Il nostro studio - spiega l'autrice principale della ricerca, Carina N. Bagge - ha coinvolto una popolazione anziana nata quando i trattamenti per i difetti cardiaci erano più limitati: il trattamento moderno è notevolmente migliorato e, di conseguenza, non è possibile generalizzare questi risultati ai bambini nati oggi. Abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per comprendere i rischi nell'era moderna". 

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fonte:  Circulation

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