Canali Minisiti ECM

Traumi alla testa anticipano di 2,5 anni l'insorgenza dell'Alzheimer

Neurologia Redazione DottNet | 06/03/2018 17:41

Uno studio, pubblicato sulla rivista Neuropsychology, esamina le lesioni cerebrali avute da giovani

Traumi alla testa, a volte provocati anche da sport come calcio o rugby, anticipano in media di due anni e mezzo la comparsa dell'Alzheimer. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Neuropsychology, esamina le lesioni cerebrali avute da giovani in relazione a un deterioramento della salute del cervello una volta diventati anziani.    I traumi alla testa dovuti allo sport o al gioco sono molto frequenti, tanto che tra gli americani di età pari o superiore a 5 anni se ne verificano circa 8,6 milioni di episodi all'anno.    Il team della University of Texas Southwestern, a Dallas, ha analizzato i dati di 2.133 soggetti la cui diagnosi di morbo di Alzheimer è stata confermata postmortem.

Hanno scoperto che le persone che hanno subito un trauma accompagnato da perdita di conoscenza per più di 5 minuti si sono viste diagnosticare il morbo di Alzheimer in media 2,5 anni prima rispetto ai coetanei che non avevano subito tali lesioni alla testa.    Le conclusioni sono state tratte esaminando, per la prima volta in questo ambito, casi di Alzheimer confermati dall'autopsia. "Non sappiamo come e in quali casi le lesioni alla testa aumentino il rischio di problemi neurodegenerativi più avanti nella vita", spiega Munro Cullum, neuropsicologo responsabile della ricerca. L'ipotesi è che l'infiammazione derivata da lesioni possa avere un ruolo e che tra i fattori di rischio ci sia la genetica. Tuttavia, la conferma può richiedere anni poiché le cartelle cliniche oggi disponibili spesso non includono una storia completa di traumi cerebrali. "Dobbiamo aspettare dai 40 ai 50 anni fino a quando gli atleti di oggi avranno 60 e 70 anni per studiarli", conclude, "finché non avremo più dettagli, tutto quello che possiamo vedere sono solo correlazioni".

pubblicità

fonte: Neuropsychology

Commenti

I Correlati

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”

Ti potrebbero interessare

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”

Ultime News

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età

Il 30–35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre

Dall’analisi della retina l’AI può già individuare, come un esperto specialista, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, retinopatia del prematuro

Il timore è che il virus si adatti e avvii il contagio interumano