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Cumulo pensioni: è scontro con l'Inps. Per ora tutto congelato

Previdenza Redazione DottNet | 19/03/2018 21:08

Boeri, i costi spettano agli enti. Adepp, pretese senza fondamento

Cumulo gratuito dei contributi in 'freezer' (dal primo gennaio 2017) e scintille fra Inps , Enpam e le Casse di previdenza sui costi delle pratiche di chi, effettuati i versamenti in più di una gestione, ha acquisito il diritto alla pensione. Ma non può (ancora) andarci. A infiammare gli animi le spese amministrative per le domande che l'Istituto (prima con una 'lettera aperta' del presidente Tito Boeri inviata venerdì ai professionisti, poi, oggi con la dichiarazione del direttore generale Gabriella Di Michele, che ha incontrato una delegazione del Comitato per il cumulo gratuito) ribadisce spettino agli Enti coinvolti nella liquidazione, chiamati a "far la propria parte" nel pagamento degli oneri (65 euro a caso), in "misura proporzionale alle rispettive quote di pensione erogate".

Dai vertici dell'Inps arriva pure l'invito ai lavoratori a "rivolgere un appello alle Casse di appartenenza, chiamandole alla responsabilità e alla ragionevolezza", affinché si possa sbloccare la convenzione - cioè il documento presentato il mese scorso che regolerà lo strumento per riunire gratuitamente i contributi, sulla carta in vigore da circa 15 mesi, perché istituito con la precedente Legge di Bilancio - e consentire la pubblicazione della procedura online, "peraltro già pronta", necessaria per completar le pratiche. "Noi - sono le parole di Boeri - siamo pronti a firmare la convenzione con qualsiasi Cassa che voglia riconoscere il proprio contributo per i costi di gestione". La replica non si fa attendere: l'Adepp (l'Associazione che riunisce 19 Enti, cui sono iscritti 1,5 milioni di professionisti) fa sapere che sono state siglate le convenzioni sul cumulo gratuito e "inviate simultaneamente via Pec all'Inps, rimuovendo l'ultimo ostacolo formale al pagamento degli assegni a chi ha già fatto domanda".

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"Con quest'atto le Casse intendono togliere ogni alibi all'Istituto pubblico, che da mesi sta ritardando l'adempimento di una legge. Se l'Istituto continuerà a non pagare, d’ora in poi gli interessati potranno azionare eventuali rimedi giudiziari nei confronti dell’Inps", precisa l’Adepp. Il documento firmato prevede che le Casse si facciano carico delle quote di pensione di propria competenza e degli stessi oneri già previsti per le pensioni in totalizzazione. Le condizioni cioè sono identiche a quelle previste dalla convenzione già esistente con l'Inps e pacificamente in vigore dal 2007.

Quest'anno l'Inps aveva invece avanzato la pretesa, come detto, di addebitare un importo fino a un massimo di 65,04 euro per ogni pratica di cumulo. Non solo: l'istituto chiedeva di mettere a pagamento anche le pratiche di totalizzazione, che sono state sempre gratuite.  Secondo le Casse queste pretese non hanno fondamento. Infatti a seguito dell'estensione del cumulo alle casse professionali, lo Stato ha riconosciuto all'Inps un maggior finanziamento che, a regime, raggiungerà l'importo di 89milioni di euro all'anno. "Queste risorse sono finanziate con le tasse pagate da tutti i contribuenti italiani, compresi i professionisti e le loro Casse. Sarebbe una discriminazione inaccettabile imporre ai nostri iscritti di pagare lo stesso costo due volte", dichiara il presidente dell'Adepp Alberto Oliveti. 

Inoltre le Casse, per rispettare la legge, hanno già accettato di accollarsi i maggiori costi pensionistici derivanti dal cumulo, senza ricevere alcun ristoro da parte dello Stato, e non hanno nemmeno chiesto all'Inps di rimborsare loro i costi amministrativi che dovranno sostenere per istruire le pratiche di pensione anche per le quote di competenza dell’istituto pubblico.

Infine non è chiaro a cosa dovrebbero servire questi 65,04 euro, visto che gli uffici Inps li hanno chiesti per coprire dei costi che l’istituto dovrebbe comunque sostenere se l’iscritto non facesse domanda di pensione in cumulo ma chiedesse la pensione per via ordinaria (Le motivazioni addotte da Inps sono: "informazioni sulle eventuali variazioni pensioni", "richiesta cambio ufficio pagatore", "cessione del quinto", "pignoramenti", "altre attività legate alla circostanza che il pagamento sia gestito da Inps".)

"Se l’Inps ha così tanti problemi a gestire le pensioni in cumulo, le Casse si offrono volontarie per pagarle loro gratuitamente", dichiara Oliveti. Le ragioni della "Tassa Boeri" sarebbero altre. In una lettera aperta inviata venerdì ai professionisti italiani, il presidente dell’Inps ha messo nero su bianco che le maggiori risorse servirebbero, ad esempio, ad assumere nuovi funzionari per accelerare il pagamento delle pensioni ex Inpdap. Cioè per scopi che nulla hanno a che vedere con le pensioni in cumulo dei professionisti.

Nella lettera Tito Boeri ha anche ammesso che la procedura informatica per la gestione del cumulo, che era stata annunciata per i primi di marzo, non è stata pubblicata per via dei 65 euro. L’Adepp aveva già sollecitato l’Inps a dare il via al cumulo accantonando la questione del pagamento di eventuali costi gestionali, che Inps e le Casse potranno definire successivamente tra di loro, eventualmente anche per via giudiziaria.

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