Studio sui pazienti con una nuova tecnica di risonanza magnetica
Sarà possibile individuare precocemente le demenze causate dall'ipertensione. Utilizzando una tecnica avanzata di risonanza magnetica, i ricercatori dell'Irccs 'Neuromed' di Pozzilli sono riusciti a identificare i danni neurologici dovuti all'ipertensione cronica, prima che si manifestasse una chiara sintomatologia clinica. Sono i risultati di una ricerca condotta dal dipartimento di Angiocardioneurologia e Medicina Traslazionale dell'Irccs. Si apre dunque la strada alla possibilità di intervenire precocemente e combattere con maggiore efficacia queste gravi patologie.
"Il problema - dice Giuseppe Lembo, docente alla Facoltà di Medicina dell'università 'La Sapienza' di Roma e direttore del dipartimento di Angiocardioneurologia e Medicina Traslazionale, coordinatore dello studio clinico - è che di solito le alterazioni del sistema nervoso legate all'ipertensione vengono diagnosticate solo quando il deficit cognitivo diventa evidente, oppure quando la risonanza magnetica mostra chiari segni di danno cerebrale. In entrambi i casi, spesso è già troppo tardi per tentare di bloccare il processo patologico". Proprio per superare queste limitazioni, i ricercatori Neuromed hanno impiegato una tecnica avanzata di risonanza magnetica, la cosiddetta trattografia, o 'Tensore di diffusione' (Dti), attraverso la quale è possibile ricostruire i fasci di materia bianca per ogni soggetto e studiare l'integrità microstrutturale degli stessi, per ottenere una 'firma' del danno ipertensivo.
Lo studio è stato condotto su un gruppo di pazienti ipertesi in trattamento farmacologico e messi a confronto con soggetti che presentavano una pressione arteriosa normale. Entrambi i gruppi sono stati anche sottoposti a una serie di test neuropsicologici per valutare le loro capacità cognitive.
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
Agisce anche sul trabecolato
La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer
Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"
Staiano: “L’incidenza più elevata di morbillo è stata osservata nella fascia di età tra 0 e 4 anni; 11 casi avevano meno di 1 anno di età. Le alte coperture vaccinali sono l’unico strumento di difesa”
Commenti