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Vaccini: Salvini, no all'obbligo. Grillo, rivedremo le norme

Infettivologia Redazione DottNet | 22/06/2018 21:18

E' scontro sull'obbligatorietà. Infuria la polemica politica e scientifica

"Tutti i bambini in classe a settembre, anche se non vaccinati". A riaprire le polemiche sull'obbligo vaccinale per l'iscrizione a scuola è il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che garantisce gli impegni presi in campagna elettorale per l'eliminazione della obbligatorietà, ma va anche oltre definendo i 10 vaccini previsti "inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi". Affermazioni sulle quali, però, frena la titolare della Salute Giulia Grillo che dice 'no' alle "polemiche strumentali" ribadendo che le vaccinazioni sono "fondamentali" ma, precisa, si lavorerà alla "revisione dell'impianto della legge Lorenzin". 

A puntualizzare i termini della questione è proprio la ministra pentastellata, chiarendo come in discussione non sia la validità delle vaccinazioni bensì lo strumento più opportuno per utilizzarle: "Stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore capace da una parte di garantire la frequenza dei bambini negli asili nido e che dall'altra parte - afferma - metta al centro del dibattito parlamentare la revisione dell'impianto della normativa. Ma le valutazioni di tipo scientifico - avverte - non competono alla politica. La politica 'non fa' scienza, la scienza la fanno gli scienziati. La politica decide quale strumento vuole utilizzare, se vuole utilizzare l'obbligatorietà e in quale misura"".

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Ed a questo proposito ribadisce che i vaccini "sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria" e che "in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione.   Tutte le polemiche - rileva - sono solo strumentali". Su questo tema, ribadisce anche il vice premier Luigi Di Maio, "il contratto parla chiarissimo: noi vogliamo rivedere il decreto Lorenzin ma nel senso semplicemente di potere assicurare una tutela vaccinale delle persone e soprattutto ai bambini. Poi ognuno ha la sua opinione sui vaccini". Giunge pure la posizione ufficiale della Lega che, in una nota, definisce "pretestuose" le polemiche dopo le parole di Salvini: "L'inclusione scolastica dei bimbi non vaccinati (per necessità o per scelta) - ricorda - è sia nel programma della Lega che nel contratto di governo".

Ma le affermazioni del ministro dell'Interno scatenano reazioni dure sia dal mondo politico sia da quello scientifico: l'immunologo Roberto Burioni parla di "bugia pericolosissima e se la dice chi ha la responsabilità della sicurezza del paese - afferma in un tweet, rilanciato da Matteo Renzi - è cosa molto preoccupante". Il Pd incita invece alla 'rivolta morale contro Salvini', e per la senatrice a vita e biologa Elena Cattaneo abolire l'obbligo "è irresponsabile". Prendono una posizione decisa anche le Società scientifiche: "I 10 vaccini proposti a tutela di tutta la popolazione e in particolare dei soggetti più fragili che non possono essere vaccinati, sono sicuri, efficaci e indispensabili a garantire la protezione da malattie gravi, pericolose e potenzialmente mortali". Parla di "affermazioni gravi che rischiano di riportare l'Italia indietro di un secolo" anche Antonio Saitta, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e della Province autonome, e sulla stessa linea è la Federazione nazionale degli Ordini dei medici Fnomceo. Un richiamo arriva oggi pure dall'Organizzazione mondiale della sanità, che in un video afferma che "nel caso in cui si fermassero i programmi vaccinali, le malattie prevenibili con i vaccini tornerebbero: Se le persone non si vaccinassero, in breve tempo comparirebbero di nuovo malattie diventate poco frequenti, come la difterite, la pertosse, il morbillo, la parotite".

Da parte sua, l'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, promotrice della legge, rileva come "la possibilità di rivedere l'obbligo vaccinale per l'iscrizione a scuola è già prevista dalla legge, ogni due anni, in base all'andamento delle coperture vaccinali". L'obbligo si può cioè rivedere, ma "il problema vero - conclude - sta nella sostanza delle dichiarazioni del ministro Salvini, che ha messo in dubbio la validità e utilità delle vaccinazioni". Intanto, mentre infuria la polemica, incombe un'importante scadenza: il 10 luglio 2018 è infatti la data ultima per presentare la certificazione definitiva che provi l'avvenuta vaccinazione per la frequenza del prossimo anno scolastico. 

Le scadenze e i vaccini obbligatori

Per la frequenza del prossimo anno scolastico 2018-19, ci sarà tempo fino al 10 luglio per presentare la certificazione definitiva che provi l'avvenuta vaccinazione. La scadenza e' prevista dalla legge e dalla circolare del ministero dello Salute dello scorso 16 agosto. Quanto alle vaccinazioni, la legge sull'obbligo vaccinale per la frequenza scolastica dispone che dieci vaccinazioni siano obbligatorie per i minori di eta' compresa tra zero e sedici anni (ovvero 16 anni e 364 giorni), inclusi i minori stranieri non accompagnati per la medesima classe di eta', in base alle specifiche indicazioni contenute nel Calendario vaccinale nazionale vigente nel proprio anno di nascita. 

Le vaccinazioni obbligatorie sono: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. La legge estende quindi il novero delle vaccinazioni obbligatorie includendo l'anti-pertosse, l'anti-Haemophilus influenzae tipo b, l'anti-morbillo, l'anti-rosolia, l'anti-parotite e l'anti-varicella, "in ragione - si legge nella circolare - della loro elevata contagiosita'".    Tali vaccinazioni sono, pertanto, obbligatorie e gratuite e devono essere offerte in maniera attiva e gratuita, secondo le specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale. 

Le vaccinazioni che sono invece raccomandate e gratuite per i minori di eta' compresa tra zero e sedici anni, sempre in base alle specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita, sono: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus.    Tali vaccinazioni, precisa la circolare, "non sono state incluse tra quelle obbligatorie in ragione del fatto che le malattie che prevengono si verificano con minore frequenza nel nostro Paese o del minore impatto della loro contagiosita' nelle collettivita' chiuse, ad esempio nidi e scuole".

L'intervista col presidente dei pediatri

"Credo che nella popolazione italiana sia ben radicata la convinzione che i vaccini siano indispensabili, utili e sicuri e perché garantiscono e proteggono da malattie che possono essere talmente gravi da portare alla morte". Così il professor Alberto Villani, presidente della società italiana di pediatria risponde alle dichiarazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini sulla pericolosità e l'inutilità dell'obbligatorietà dei 10 vaccini previsti dall'attuale legge.

"Siamo reduci da una brutta epidemia di morbillo che ha provocato 8 morti tra il 2017 e inizio 2018, penso che ci sia sufficiente cultura sanitaria per essere rassicurati sul fatto che i vaccini siano efficaci, sicuri e che salvano la vita", spiega. Salvini ha sottolineato come 10 vaccini siano inutili se non dannosi. "E' auspicabile che altri 4 vaccini che sono non tra quelli compresi per avere l'accesso scolastico (ossia contro meningococchi, pneumococchi e rotavirus) siano considerati di fatto come indispensabili per la popolazione. E' vero quindi il contrario: 10 sono sicuramente importanti ma ce ne sono tanti altri che devono essere fatti.  Questi nell'eta' infantile, ma ce ne sono altri per l'eta' adulta" ha ricordato Villani. Per quanto riguarda l'andamento della copertura vaccinale il presidente ha spiegato: "e' un motivo di soddisfazione per il sistema sanitario italiano aver potuto constatare che nonostante le difficolta' relative al fatto che vi erano tantissimi bambini da vaccinare la copertura vaccinale sia andata molto bene. In pochi mesi, infatti, e' stato quasi raggiunto l'obiettivo: una copertura vaccinale tale da garantire tutti, anche coloro che non possono o non vogliono vaccinarsi. C'e' stato un aumento di circa il 5 per cento come copertura vaccinale per tutti i vaccini compresi nella legge quindi possiamo essere soddisfatti e orgogliosi del nostro sistema sanitario nazionale".

A proposito di un'eventuale rimozione dell'obbligatorietà Villani ha detto di augurarsi "che non venga fatto un passo indietro rispetto alla legge anche perché il ministro della Salute Giulia Grillo ha fatto delle dichiarazioni molto confortanti: è la scienza che deve stabilire l'opportunità o meno e soprattutto la bontà delle vaccinazioni. La politica, invece, deve decidere le modalità con cui i vaccini devono esser fatti. Quindi la ministra ha posto bene la distinzione tra i due piani (scienza e politica ndr) e di questo noi medici e scienziati siamo davvero molto contenti". Inoltre Villani ha sottolineato come "laddove si raggiunga una cultura sanitaria vaccinale vera l'obbligo vaccinale non e' necessario.  La legge stessa contempla un'apposita commissione che monitora e verifica l'andamento delle vaccinazioni per raggiungere l'obiettivo di arrivare al non obbligo delle vaccinazioni. Per arrivare al non obbligo delle vaccinazioni pero' e' necessario che sia radicata una cultura sanitaria ossia che nella popolazione sia radicata la cultura che i vaccini sono strumenti e soprattutto un diritto del cittadino, non un obbligo".

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