Si punta su cellule finora considerate semplici 'impalcature'
"Sono sempre più numerose le patologie che a livello del sistema nervoso centrale sono correlabili, direttamente o indirettamente, a un problema alle cellule gliali, elementi che fino a poco tempo fa venivano considerati solo di supporto al neurone ma che oggi si sa che assumono un ruolo centrale nelle patologie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer, Sclerosi". E' quanto è emerso dal convegno organizzato all'Università di Firenze da Carla Ghelardini e Lorenzo Di Cesare Mannelli, farmacologi del dipartimento Neurofarba dell'ateneo fiorentino. "Si tratta di cellule essenziali per la funzione nervosa delle quali ogni giorno impariamo a conoscere nuove capacità", hanno spiegato Ghelardini e Di Cesare Mannelli.
"Il dibattito scientifico tra gli esperti presenti al convegno - hanno aggiunto - rappresenta un tassello importante nell'intenso lavoro di ricerca e studio verso l'individuazione di nuove possibilità terapeutiche per il trattamento di patologie fino a oggi incurabili". Le cellule della glia, o gliali, rappresentano il 70% del sistema nervoso e svolgono un compito di protezione e supporto dei neuroni e allo stesso tempo, se danneggiate, diventano "temibili amplificatori di malattia". Nelle relazioni presentate al convegno sono state analizzate le alterazioni gliali presenti in patologie nervose di grande impatto medico e sociale come il dolore cronico, l'Alzheimer, il Parkinson, la sclerosi multipla e l'epilessia, che nel loro insieme colpiscono ogni anno 4,5 milioni di italiani.
fonte: ansa
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose
È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications
Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”
La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate: cristallini che, oltre a eliminare “l’appannamento” ridanno una vista normale, terapie efficaci per le patologie della terza età
Il 30–35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica uno su tre
Dall’analisi della retina l’AI può già individuare, come un esperto specialista, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, retinopatia del prematuro
Il timore è che il virus si adatti e avvii il contagio interumano
Commenti