Canali Minisiti ECM

La migliore sanità a Trento-Bolzano, la Sardegna è ultima

Sanità pubblica Redazione DottNet | 05/07/2018 14:35

Rapporto Crea Sanità su performance regionali, resta elevato il gap Nord-Sud

 Svetta il Nord-est, che eccelle nell'integrazione tra servizi sociali e sanitari, brillano le Province autonome di Trento e Bolzano, seguite da Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto. A chiudere la classifica è invece la Sardegna, maglia nera per quello che riguarda il Servizio sanitario regionale. A fornire un quadro in cui "resiste il divario tra Nord e Sud" è la sesta edizione del rapporto "Una misura di Performance dei Servizi Sanitari Regionali", condotto dal Centro Studi Crea Sanità dell'Università di Roma Tor Vergata, e presentato a Roma.

  Nel ranking dei Servizi Sanitari Regionali (Ssr), in una posizione intermedia si posizionano Valle d'Aosta, Marche, Liguria, Umbria, Piemonte, Lazio, Abruzzo. Sicilia, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria sono invece nell'area "critica". Complessivamente, si legge, "livelli maggiori di tutela della Salute si riscontrano nelle Regioni del Nord-Est del Paese", ovvero laddove sono più sviluppate politiche di integrazione fra Sanità e Sociale.  Nella valutazione condotta dal Crea (Consorzio Per La Ricerca Economica Applicata In Sanità), avanzano rispetto allo scorso anno Trento e Bolzano (dall'area di performance 'intermedia' a quella di 'eccellenze') e avanza il Friuli (da area critica a area intermedia). Retrocede in coda invece la Sardegna, il cui servizio sanitario nel 2017 aveva avuto prestazioni nella media.

pubblicità

"Uno spostamento anche dovuto al fatto che l'attenzione della valutazione si è spostata quest'anno su aspetti più legati al sociale, capitolo sul quale le regioni del Sud arrancano", spiega all'ANSA il presidente di Crea Sanità Federico Spandonaro. Il metodo di valutazione utilizzato è multi-dimensionale, ovvero prende in considerazione diverse dimensioni: sociale, esiti, appropriatezza, innovazione e economico finanziaria. Allo stesso tempo è anche multi-prospettiva, ovvero "media" le valutazioni di diversi stakeholder del sistema, ovvero utenti, management aziendale, professioni sanitarie, istituzioni e industria medicale.  Complessivamente i livelli di soddisfazione dei circa 100 esperti del panel rispetto alle performance attuali "sono relativamente scarsi" e "anche i migliori risultati regionali raggiunti sono ben lontani da una performance ottimale". Di contro, tra professionisti sanitari e management aziendale "prevale il convincimento di avere fatto 'il massimo' con le risorse disponibili".

"Le Regioni che hanno migliori performance - prosegue Spandonaro - sono quelle che spendono di più e offrono qualcosa di più rispetto a quanto previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Questo significa che chi può permettersi investimenti aggiuntivi ha maggiori ritorni, in particolare per i servizi socio-sanitari, che sono la vera emergenza per una società che invecchia rapidamente". "La nostra - conclude - non è una classifica, ma vogliamo offrire uno strumento alla politica su cui lavorare".  Per l'assessore regionale alla Sanità della Sardegna, Luigi Arru, il rapporto del Crea riguarda "il periodo pre-riforma della rete ospedaliera, dell'attuazione della Asl unica e della centrale unica d'acquisto. Si tratta dunque di una conferma riguardo la necessità delle azioni di riordino in atto"

Commenti

I Correlati

Rimborsata in Italia la combinazione di ibrutinib e venetoclax come terapia orale a singola somministrazione giornaliera, chemio-free, per pazienti non precedentemente trattati

Alcune regioni del meridione hanno individuato politiche e strumenti innovativi ed efficaci, come la medicina territoriale e le liste d’attesa in Campania o un sistema sanità basato sul valore su cui si sta riconvertendo la Puglia

Cartabellotta: "Il Ddl non solo porterà al collasso la sanità del Mezzogiorno, ma darà anche il colpo di grazia al Ssn, causando un disastro sanitario, economico e sociale senza precedenti"

"Sono state istituite in Italia nel 2014: sono importanti perché laddove si operano e si vedono più pazienti c'è maggiore esperienza e risultati, e soprattutto sono fondamentali perché hanno una competenza multidisciplinare"

Ti potrebbero interessare

Alcune regioni del meridione hanno individuato politiche e strumenti innovativi ed efficaci, come la medicina territoriale e le liste d’attesa in Campania o un sistema sanità basato sul valore su cui si sta riconvertendo la Puglia

Cartabellotta: "Il Ddl non solo porterà al collasso la sanità del Mezzogiorno, ma darà anche il colpo di grazia al Ssn, causando un disastro sanitario, economico e sociale senza precedenti"

"Sono state istituite in Italia nel 2014: sono importanti perché laddove si operano e si vedono più pazienti c'è maggiore esperienza e risultati, e soprattutto sono fondamentali perché hanno una competenza multidisciplinare"

Dal report emerge come per prime visite specialistiche in una Classe B (breve), da svolgersi entro 10 giorni i cittadini hanno atteso anche 60 giorni per la prima visita cardiologica, oncologica e pneumologica

Ultime News

Gemelli digitali simulano le reazioni ai farmaci

Farmaci | Redazione DottNet | 22/03/2024 18:42

La rappresentazione fedele del paziente è generata a partire dai suoi dati (anatomici, fisiologici, clinici, genetici) per testare e simulare su un modello virtuale, senza rischi, la reazione alle terapie farmacologiche

Intervento in Usa, speranza per migliaia di malati in lista attesa

Il presidente: "acceso un faro sull'industria d'eccellenza"

Adelchi d'Ippolito: "Anche in caso d'assoluzione le denunce lasciano nel medico una traccia profonda, lo preoccupano, costringendolo alla medicina difensiva, con i maggiori costi che questa rappresenta per la sanità pubblica"