Canali Minisiti ECM

Ricerca sull'autismo: accordo Iss-Federazione Pediatri

Neurologia Redazione DottNet | 18/07/2018 15:22

L'obiettivo è la diagnosi precoce e migliori standard di cura

L'Istituto Superiore di Sanità e la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) collaboreranno nella ricerca sull'autismo: lo hanno annunciato un comunicato congiunto, secondo cui l'accordo favorirà la diagnosi precoce e migliori standard di cura.   "Si tratta di un accordo lungimirante - sottolinea il Presidente dell'Iss, Walter Ricciardi - che favorirà il raggiungimento dei migliori standard assistenziali per i bambini con disturbo del neurosviluppo andando a potenziare le attività di riconoscimento precoce in modo innovativo e in linea con le linee guida internazionali".  Grazie a questo accordo, prosegue la nota, sarà possibile osservare e approcciare questa patologia attraverso diverse prospettive.

pubblicità

"Il protocollo d'intesa - afferma Paolo Biasci, presidente nazionale della Fimp - prevede la collaborazione in attività progettuali relative al riconoscimento precoce dei disturbi del neurosviluppo (DNS) e allo studio dell'impatto di fattori ambientali sulla salute di bambini e adolescenti. La Fimp e l'Iss avevano già avviato una collaborazione nell'ambito del progetto 'Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico', coordinato dal Servizio di Coordinamento e Supporto alla Ricerca dell'ISS e dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, per la costituzione della rete pediatria-neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza e per la definizione di un sistema di valutazione longitudinale del neurosviluppo all'interno dei bilanci di salute. Questo accordo formale rafforza la partnership". 

Commenti

I Correlati

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”

La variante protettiva identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina

Ti potrebbero interessare

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report

Alessandro Padovani: “Per l’Alzheimer si riduce l’incidenza e aumenta la prevalenza. Gli ottantenni di oggi sono meno colpiti, ma l’invecchiamento della popolazione porta in assoluto a un incremento di pazienti”

La variante protettiva identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina

Ultime News

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"

Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"

Il punteggio medio (in una scala da 0 a 10) per i medici è passato da 7,3 nel 2021 a 6,9 nel 2023 e, analogamente, per il personale sanitario non medico da 7,2 a 6,8