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Pensioni, difficile da sradicare la Legge Fornero: le ipotesi in campo

Previdenza Redazione DottNet | 01/09/2018 19:45

Non appare praticabile l'introduzione di una quota 100 tra età e contributi per l'uscita anticipata rispetto all'età di vecchiaia

Appare sempre più in salita la strada per una revisione della legge Fornero nella direzione dell'introduzione di una quota 100 tra età e contributi per l'uscita anticipata rispetto all'età di vecchiaia. E mentre il Governo lavora per mettere a punto un intervento compatibile con la tenuta dei contri pubblici (mettendo paletti sull'età di uscita a 64 anni ma c'è la possibilità che salga a 65) oggi il presidente del Cnel e ministro del Lavoro, Tiziano Treu, si è detto convinto della necessità di abolire le pensioni anticipate tout court.

"Sono un'ingiustizia - ha affermato in un colloquio con l'Ansa - Ciampi diceva che sono un furto, si prende più di quanto versato". Secondo Treu non si possono fare passi indietro sulle riforme fatte. Non dovrebbe essere possibile uscire dal lavoro prima dell'età di vecchiaia (67 anni dal 2019) a meno di situazioni eccezionali come ad esempio quelle previste per l'accesso all'Ape (disabilità, disoccupazione, lavori pesanti). Tra le ipotesi di riforma la quota 100 con paletti resiste meglio di quella che consente l'uscita con 41 anni di contributi a qualsiasi età. Secondo i calcoli Inps il ripristino della pensione di anzianità con la quota 100 e un'età minima di 64 anni (e un minimo di 35 anni di contributi) costerebbe nel 2018 4,6 miliardi (6,3 nel 2020) mentre la possibilità alternativa di uscita con quota 100 o 41 anni di contributi costerebbe 11,6 miliardi nel 2019 e oltre 15 nel 2020. I costi schizzano a 14,3 miliardi nel 2019 e 18,3 nel 2020 se si consente di uscire con quota 100 senza paletti di età o 41 anni di contributi indipendentemente dall'età. Ma anche quota 100 che potrebbe poi subire ulteriori restrizioni come quella sui contributi figurativi, al di là della spesa aggiuntiva non convince tutti.

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Alla fine di quest'anno scade l'Ape sociale misura sperimentale che prevede un sostegno al reddito fino alla pensione per gli over 63 in condizione di difficoltà. La Uil sottolinea la necessità di prorogare la misura e ricorda che un intervento sulla quota 100 in alternativa all'Ape significherebbe per molte persone in difficoltà aspettare fino a quattro anni in più rispetto alla situazione attuale. Un disoccupato con più di 63 anni e 30 di contributi quest'anno ha potuto chiedere l'Ape ma l'anno prossimo si troverebbe raggiungendo solo quota 93 a dover aspettare di compiere 67 anni per poter avere la pensione di vecchiaia.

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