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Vaccini, dietrofront della maggioranza: resta l'obbligo per materne e asili

Sanità pubblica Redazione DottNet | 05/09/2018 23:08

Le norme sull'obbligatorietà. Dalla legge Lorenzin fino ai Ddl

Dietrofront della maggioranza sui vaccini: per frequentare scuole materne e nidi resta l'obbligo vaccinale che, secondo la legge Lorenzin in vigore, prevede che i bambini siano immunizzati con 10 vaccinazioni per poter entrare in classe. E' infatti pronto un emendamento della maggioranza per confermare l'obbligo e che abroga dal decreto Milleproroghe il comma che fa slittare l'obbligatorietà all'anno scolastico 2019-20. Una svolta commentata indirettamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nel suo intervento all'apertura del meeting 'Le due culture' nel centro di ricerca Biogem, ha affermato come "nei confronti della scienza non possiamo esprimere indifferenza o diffidenza verso le sue affermazioni e i suoi risultati".

Una marcia indietro, quella della maggioranza, che l'Associazione nazionale presidi accoglie come una "buona notizia": l'ammissione negli asili e nelle scuole dell'infanzia dei bambini non vaccinati, afferma il presidente nazionale Antonello Giannelli, avrebbe infatti comportato un rischio per la salute di quelli immunodepressi. Per questo, afferma, si tratta di una "grande vittoria di civiltà". Ad oggi, però, la situazione appare ancora confusa con le famiglie incerte su quale sia la documentazione da presentare, autocertificazione (come prevede la circolare Grillo-Bussetti dello scorso luglio) o la certificazione della Asl (come stabilisce la legge Lorenzin). Un'ultima parola è però arrivata oggi proprio dai presidi: "La legge prevede la presentazione di una certificazione e una circolare non può sostituire la legge.

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Per questo motivo l'autocertificazione dei vaccini può avere un valore solo temporaneo - spiega Giannelli - in attesa della certificazione originale. Al momento c'è una situazione di incertezza, ma gran parte delle scuole - sottolinea - sta ottemperando alle previsioni di legge chiedendo la certificazione originale". Intanto però, per prevenire eventuali casi di falsificazione della documentazione presentata dalle famiglie - come d'altronde già verificatosi - i carabinieri dei Nas hanno avviato in tutta Italia controlli a campione nelle scuole. Dopo un'estate movimentata, tra emendamenti e circolari, la svolta odierna che conferma l'obbligo vaccinale per entrare a scuola è accolta dunque con grande soddisfazione dal mondo scientifico e da quello scolastico, ma anche da Forza Italia e dal Pd.

Il segretario del Partito democratico Maurizio Martina commenta infatti lapidario: "Dietrofront di Lega e Cinque Stelle sui vaccini, battuta la loro visione oscurantista. Grazie alle tantissime famiglie che si sono battute come noi per il diritto alla salute dei bambini e per la scienza". Per Beatrice Lorenzin la scienza "ha vinto sull'ignoranza" e secondo il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, "finalmente sta prevalendo un atteggiamento di razionalità". Resta dunque l'obbligo vaccinale, ma all'orizzonte si profila anche un nuovo scenario che mira - con un ddl ad hoc presentato ad agosto - ad un obbligo 'flessibile' sul territorio, a seconda delle coperture vaccinali sul territorio. A spiegarlo è Vittoria Baldino, relatrice M5S del decreto Milleproroghe, che annuncia la volontà di "trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc. E' il ddl che abbiamo già depositato e di cui - annuncia - si inizierà l'esame nel più breve tempo possibile".

I vaccini obbligatori

Per la frequenza dell'anno scolastico scolastico 2018-19, ormai al via, sarà necessario portare il certificato dell'avvenuta vaccinazione. In base alla legge Lorenzin ecco le profilassi obbligatorie: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. La legge estende il novero delle vaccinazioni obbligatorie includendo anche l'anti-pertosse, l'anti-Haemophilus influenzae tipo b, l'anti-morbillo, l'anti-rosolia, l'anti-parotite e l'anti-varicella, "in ragione della loro elevata contagiosità". Tali vaccinazioni sono, pertanto, obbligatorie e devono essere offerte in maniera attiva e gratuita, secondo le specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale.

Le vaccinazioni che sono invece raccomandate e gratuite per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, sempre in base alle specifiche indicazioni del Calendario vaccinale nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita, sono: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus. Tali vaccinazioni "non sono state incluse tra quelle obbligatorie in ragione del fatto che le malattie che prevengono si verificano con minore frequenza nel nostro Paese o del minore impatto della loro contagiosità nelle collettività chiuse, ad esempio nidi e scuole". La legge dispone che dieci vaccinazioni siano obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni (ovvero 16 anni e 364 giorni), inclusi i minori stranieri non accompagnati per la medesima classe di età, in base alle specifiche indicazioni contenute nel Calendario vaccinale nazionale vigente nel proprio anno di nascita.

La legge Lorenzin

Dalla legge Lorenzin, che lo scorso anno ha reintrodotto l'obbligo di vaccinazione per la frequenza scolastica, alla recente presentazione di una proposta di legge che mira invece ad introdurre un 'obbligo flessibile' a seconda delle situazioni di copertura vaccinale nelle diverse regioni. Sul fronte delle vaccinazioni si è registrato un iter complesso, con un'estate movimentata tra emendamenti per il rinvio dell'obbligo e circolari ministeriali. Alla riapertura delle scuole, già avviata per nidi e materne, resta però il rischio caos: al momento, infatti, continuano a pervenire da parte delle famiglie alle scuole sia autocertificazioni sia certificati originali di vaccinazione, mentre decine di bambini in alcune città sono stati sospesi dalla frequenza alle materne perché non in regola.

La legge, attualmente in vigore, è quella voluta dall'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin ed approvata nel luglio 2017: prevede il divieto di frequenza di materne e nidi per i bambini (da 0 a 6 anni) non in regola con le vaccinazioni. Dieci i vaccini obbligatori. I ragazzi da 6 a 16 anni possono invece accedere comunque a scuola ma in entrambi i casi, se i genitori rifiutano ripetutamente di far vaccinare i figli incorrono in sanzioni pecuniarie fino a 500 euro. La legge prevedeva anche la possibilità di presentare un'autocertificazione per un periodo limitato. Il primo cambiamento arriva lo scorso luglio con la circolare del nuovo ministro della Salute pentastellato, Giulia Grillo, e del titolare dell'Istruzione Marco Bussetti: si prevede una deroga in base alla quale i genitori possono presentare l'autocertificazione sostitutiva dei certificati originali anche per tutto l'anno scolastico 2018-19. Una ulteriore svolta si registra poi lo scorso agosto, con la presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe da parte di M5s e Lega.

L'emendamento prevede di far slittare di un anno - cioè all'anno scolastico 2019-20 - l'obbligo di presentare i certificati vaccinali per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi. L'emendamento è stato approvato dal Senato ma si attende il voto della Camera. Attualmente, dunque, resta in vigore la legge Lorenzin. La volontà della maggioranza di modificare la normativa vaccinale per la frequenza a scuola prende tuttavia forma con una proposta di legge depositata sempre lo scorso agosto: la proposta prevede che solo in caso di emergenze sanitarie si potranno adottare Piani straordinari d'intervento con l'obbligo di effettuare una o più vaccinazioni per determinate coorti di nascita e per gli esercenti le professioni sanitarie con l'obiettivo di mantenere il livello di sicurezza delle coperture.

Il mancato rispetto di questi piani straordinari di intervento, prevede la proposta di legge, potrà prevedere sanzioni da 100 a 500 euro. Un susseguirsi di iniziative e provvedimenti che si conclude, oggi, con quello che appare come un dietrofront della maggioranza, che ha presentato un emendamento al Milleproroghe per confermare l'obbligo delle vaccinazioni per la frequenza scolastica. Ed a chiarire infine i dubbi delle famiglie sul come comportarsi in questi giorni sono stati i presidi: per entrare in classe, è necessario il certificato originale di vaccinazione e l'autocertificzione può essere solo temporanea.

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