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Epatite, stop al brevetto del Sofosbuvir: penalizza gli accessi

Infettivologia Redazione DottNet | 11/09/2018 16:23

Lo chiedono le organizzazioni della società civile di 17 paesi, tra cui Medici Senza Frontiere e Medecin du Monde

 Il brevetto che copre il Sofosbuvir, il primo 'superfarmaco' contro l'epatite C, andrebbe cancellato per permettere un maggiore accesso da parte dei pazienti in Europa. Lo affermano organizzazioni della società civile di 17 paesi, tra cui Medici Senza Frontiere e Medecin du Monde alla vigilia dell'udienza sul tema presso l'Ufficio europeo dei brevetti di Monaco che si terrà il 13 e 14 settembre.  L'azione delle organizzazioni contro il brevetto del Sofosbuvir, che secondo i promotori non rispetta le regole necessarie ad ottenere la protezione brevettuale, è partita nel 2017.

In Europa un ciclo di terapia costa fino a 40mila euro, hanno rilevato gli esperti durante una conferenza stampa, mentre nei paesi in cui non esistono ostacoli per i brevetti la concorrenza dei generici ha fatto scendere il prezzo di questo farmaco a meno di 100 dollari per il trattamento completo di 12 settimane. "Per avere un monopolio del genere ci deve essere un'invenzione, non un semplice prodotto nuovo - ha sottolineato Gaelle Krikorian di Msf -. La battaglia per un maggiore accesso al Sofosbuvir serve anche ad aprire un dibattito su come far accedere all'innovazione, perché sono in arrivo molti altri farmaci molto costosi, il problema si riproporrà, e noi crediamo che ci siano soluzioni diverse dal monopolio".

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Le organizzazioni promotrici dell'azione manifesteranno davanti alla sede dell'Ufficio Europeo dei Brevetti la mattina del 13. Dall'udienza, hanno spiegato gli esperti alla conferenza stampa, dovrebbe arrivare una decisione già esecutiva sul brevetto, che potrebbe portare all'apertura del mercato a versioni generiche molto meno costose.

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