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Gli italiani stanno meglio: allarme giovani per obesità e stili di vita

Sanità pubblica Redazione DottNet | 16/09/2018 16:28

Il vertice a Roma dal 17 settembre. Grillo, le emergenze vanno da obesità al fumo

Migliora la salute degli italiani, tanto che siamo al secondo posto per aspettativa di vita in Europa, ma la situazione non è rosea per i giovani: gli adolescenti rappresentano infatti una fascia a rischio a causa dell'aumento degli indici di obesità ma anche per il dilagare di stili di vita scorretti, dal fumo al consumo di alcol.

E' questo il quadro, sulla base degli ultimi dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), tracciato dal ministro della Salute Giulia Grillo che in una conferenza stampa congiunta con il direttore regionale Oms Europa Zsuzsanna Jakab, ha presentato i lavori della 68/ma riunione del Comitato regionale Oms Europa che si terranno per la prima volta a Roma dal 17 al 20 settembre, con la partecipazione di oltre 400 alti funzionari e ministri da 53 Paesi.  Gli indici per la salute che l'Oms segnala per l'Italia nell'ultima edizione dello European Health Report "sono incoraggianti nella popolazione adulta, meno nella fascia giovanile. Siamo infatti il secondo Paese in Ue - ha sottolineato Grillo - per la più alta aspettativa di vita, ma la nostra attenzione deve spostarsi sui giovani, in cui si registrano segnali d'allarme non più trascurabili".

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Infatti, ha avvertito, "è obeso il 25% dei quindicenni maschi ed il numero di fumatori tra gli adolescenti è tra i più elevati d'Europa.   Abbiamo seri problemi anche per le dipendenze da alcol e gioco d'azzardo". Per questo, ha detto, "stiamo lavorando ad un nuovo Piano nazionale di prevenzione: in questi anni è mancata una politica di prevenzione e informazione per i giovani". Inoltre, ha rilevato, "la copertura vaccinale è sotto la soglia del 95% fissata dall'Oms e l'Italia è tra i Paesi Ue più colpiti dall'attuale epidemia di morbillo, mentre sono in aumento le diseguaglianze tra Nord e Sud del Paese per accesso alle cure". 

  Si tratta insomma di una quadro in chiaro-scuro: "L'Oms indica un trend incoraggiante del profilo sanitario dell'Italia - ha affermato Jakab - tuttavia ciò si può perdere facilmente se non si contrastano forti fattori di rischio, a partire dal tabagismo, e se le copertura vaccinali non raggiungono il target del 95%". Nel 2018, ha ricordato, "abbiamo registrato un record con 41mila casi tra ragazzi di morbillo e rosolia in vari Paesi e 37 morti, ed in Italia si sono avuti 7mila casi e 8 decessi".   Il fatto, ha affermato, "è che non possiamo accettare più morti a causa di queste malattie che sono prevenibili con le vaccinazioni". E' dunque a partire da questo quadro, dal quale emerge come anche in Europa si viva più a lungo ma con forti differenze tra i Paesi, che il Comitato dell'Oms lavorerà da lunedì per delineare le priorità politiche al fine di promuovere la salute e mantenersi in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030.

E tanti saranno i temi che il Comitato affronterà, dalla salute maschile, che oggi appare più a rischio, alle emergenze di sanità pubblica, dai vaccini all'emergenza per le malattie trasmesse da zanzare e zecche, oltre al problema dei finanziamenti per la salute.  "Purtroppo - ha concluso Grillo - non potrò presenziare all'intera riunione, essendo all'ottavo mese di gravidanza. Mai esagerare in maternità, anche se si sente di poter fare chissà cosa. Come ministro della Salute devo dirlo". "Come mamma la capisco - ha risposto Jakab - e le faccio i migliori auguri".

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