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E' allarme medici nei pronto soccorso: ne mancano mille. Visite più 4 milioni

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/09/2018 19:27

Pugliese (Simeu): in pericolo la qualità delle cure ai cittadini

Quattro milioni di visite effettuate in più ogni anno oltre il normale carico di lavoro. Accade nei Pronto soccorso italiani ed il motivo è la carenza di medici dell'emergenza: all'appello ne mancano infatti oltre mille. E' allarmante la denuncia che arriva dalla Società italiana della Medicina di emergenza-urgenza (Simeu) il cui presidente, Francesco Rocco Pugliese, avverte: "In pericolo è la qualità delle cure ai cittadini". Proprio a causa della carenza dei camici bianchi dell'emergenza-urgenza, infatti, ogni anno i medici di Pronto soccorso degli ospedali pubblici effettuano 4 milioni e mezzo di visite in più rispetto agli standard nazionali, definiti dalle società scientifiche.

Il 22% del totale delle visite mediche di Pronto soccorso supera quindi il normale carico di lavoro dei professionisti dell'emergenza, secondo uno standard di prestazione, calcolato tenendo conto di quanto tempo in media è necessario dedicare a una visita completa: ogni medico dovrebbe eseguire al massimo 3.000 visite mediche l'anno, che invece sfiorano le 4.000 per ciascun professionista. Un fenomeno preoccupante, che è la prima conseguenza della carenza di personale: i medici a tempo indeterminato nei Pronto soccorso sono 5.800 mentre, in base alle piante organiche delle aziende sanitarie, ne servirebbero oltre 8.300; i precari sono circa 1.500. Dunque, mancano del tutto all'appello più di mille medici. Il quadro emerge da una raccolta dati promossa da Simeu su un campione di circa 110 strutture di emergenza che rappresentano 6 milioni di accessi, circa un terzo del totale nazionale. I dati sono stati presentati a Bologna durante l'Accademia dei Direttori 2018, giunta alla seconda edizione.

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"Si tratta di una situazione di grave sofferenza del servizio pubblico che mette in serio pericolo la qualità delle cure ai cittadini ed a cui è necessario trovare rapidamente una soluzione: quest'anno le borse di specializzazione a disposizione per la medicina di emergenza-urgenza sono aumentate di circa il 40% rispetto lo scorso anno - spiega Pugliese - ma parallelamente è aumentato anche il fabbisogno di medici indicato dalla Conferenza Stato Regioni, che passa da circa 300 a oltre 400 medici su tutto il territorio nazionale". L'aumento dei posti in specialità quindi, chiarisce, "pur restando un buon segnale di attenzione da parte del governo e delle regioni, non è ancora una risposta sufficiente al bisogno di salute dei cittadini. La grave carenza dei medici nei Pronto soccorso è un'emergenza già oggi, mentre i nuovi posti in specialità offerti ora ricadranno sull'attività degli ospedali soltanto fra cinque anni".

Da qui l'allarme: "Sono necessari interventi rapidi - afferma - per salvare l'emergenza del Servizio sanitario nazionale". Infatti, se dieci anni fa un medico di Pronto soccorso vedeva due pazienti ogni ora, avverte Pugliese, "oggi ne vede 4: un'attività raddoppiata che dà la misura del sovraccarico di lavoro. Bisogna inoltre tenere in considerazione che, a causa del sovraffollamento, che non è stagionale ma ormai endemico, fino al 40% dei medici nei momenti peggiori è assorbito dalla cura per i pazienti che non è possibile ricoverare nei reparti di degenza". Questa situazione, conclude il presidente Simeu, "può mettere concretamente a rischio la salute dei pazienti, a causa della necessità di provvedere ad attività molteplici, alcune delle quali non fanno parte dei compiti delle struttura dell'urgenza"

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