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L'Alzheimer favorito da un'infiammazione cronica

Neurologia Redazione DottNet | 22/10/2018 14:53

La condizione infiammatoria è legata a diverse comuni malattie

L'infiammazione cronica, collegata a molte malattie comuni, aumenta drasticamente il rischio di Alzheimer in coloro che sono portatori del gene chiave legato alla malattia. A chiarire il legame, uno studio pubblicato su JAMA Network Open. L'infiammazione cronica di bassa intensità, può durare decenni e insorgere per diversi motivi, come malattie cardiovascolari, diabete, polmonite e infezioni del tratto urinario, o dopo interventi chirurgici. Viene rilevata mediante misurazioni sequenziali della proteina C-reattiva, un test essere eseguito in ambito clinico. I ricercatori della Scuola di Medicina dell'Università di Boston ne hanno studiato il collegamento con la demenza.

E' ampiamente dimostrato che possedere il gene ApoE4 è il principale fattore di rischio genetico di Alzheimer, tuttavia non tutti i portatori sviluppano la malattia. I ricercatori, usando i dati di 2656 persone del Framingham Heart Study, hanno trovato che, nei portatori di ApoE4, avere un'infiammazione cronica di basso grado, era fortemente correlato all'insorgenza di demenza rispetto a chi non presentava la condizione. "Molti anziani hanno un'infiammazione cronica di basso grado. Nei portatori di ApoE4, trattarla in modo efficace potrebbe essere utile per la prevenzione dell'Alzheimer", spiega Wendy Qiu, professore associato di psichiatria e farmacologia. GLi autori dello studio arrivano ad ipotizzare come, senza infiammazione cronica, potrebbe addirittura non esserci alcuna differenza del rischio di Alzheimer tra portatori di ApoE4 e non.

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fonte: JAMA Network Open

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