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Un paziente su due in ospedale è a rischio di malnutrizione

Nutrizione Redazione DottNet | 04/12/2018 14:17

Il recupero diventa più difficile, ci sono maggiori complicanze e costi sanitari

Il 50% dei pazienti in ospedale è a rischio malnutrizione o già malnutrito. La conseguenza è un recupero più difficile e un aumento dei costi sanitari. Ma la perdita involontaria del peso e di massa muscolare, pur se spesso collegate alla malattia, non sono inevitabili. A fare il punto, la Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC), in occasione della conferenza stampa di presentazione di NUTRENDO, il primo forum italiano sulla nutrizione clinica che si terrà a Roma il 18 e il 19 dicembre. In Italia si stimano 700mila adulti a rischio di malnutrizione e non si tratta solo, come spesso si crede di malati oncologici o anziani. Nello specifico, secondo dati del Ministero della Salute, è malnutrito il 20% dei residenti nelle RSA, il 40% dei ricoverati e il 70% dei ricoverati in strutture di lungodegenza. Le conseguenze sono una maggiore mortalità, maggior rischio di altre malattie, minor risposta ai trattamenti, durata più lunga del ricovero, ma anche complicanze gravi come infezioni e insufficienza d'organo.

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"Il 50% di chi entra in ospedale è malnutrito o a rischio di malnutrizione - spiega Alessio Molfino, professore associato di medicina Interna alla Sapienza -. Riconoscere e trattare questa condizione riduce i costi sanitari. Ma gli interventi vanno svolti da specialisti in materia, e secondo un preciso iter: screening, diagnosi, intervento e follow-up". Di fatto però, i percorsi assistenziali di nutrizione clinica, "a fronte della dimostrata costo-efficacia, sono ancora scarsamente implementati in Italia e gli standard dell'assistenza sono molto diversificati da regione a regione", chiarisce Filippo Rossi Fanelli, presidente onorario SINuC. Colpa della poca consapevolezza del problema tra gli stessi medici. "La perdita di peso - precisa Maurizio Muscaritoli, presidente SINuC - andrebbe presa sempre in considerazione nel momento in cui un paziente arriva in ospedale, ma questo non accade quasi mai. Per questo al Forum NUTRENDO si discuterà anche la necessità di inserire l'insegnamento della nutrizione clinica nel percorso formativo universitario dei medici e di altre professioni sanitarie".

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