Inoltre 4 su 10 interrompono la terapia senza consultare il medico
Saltano dosi, interrompono la cura di loro iniziativa o, in alcuni casi, non la iniziano proprio. Gli anziani a cui vengono prescritti farmaci per la depressione spesso si distinguono per una mancata aderenza alla terapia prescritta del medico, mettendo a rischio la loro salute. A puntare l'attenzione sul problema è uno studio pubblicato sulla rivista Family Practice. I ricercatori dell'Università di Groningen, in Olanda, hanno collezionato ed esaminato i dati di circa 1.500 persone che avevano almeno 60 anni e avevano avuto una diagnosti di depressione nel 2012 da parte dei loro medici di famiglia
Complessivamente, circa il 14% di coloro a cui erano stati prescritti antidepressivi non ha iniziato a prendere i farmaci entro due settimane. Tra i pazienti che avevano iniziato a prendere i farmaci in tempo, il 15% saltava circa una dose su 4 rispetto alla prescrizione medica. Infine 37%, praticamente 4 su 10, interrompeva del tutto, di propria iniziativa, la terapia entro un anno. Le persone che assumevano contemporaneamente anche altri farmaci erano meno esposti a fare questi errori. Alcuni antidepressivi hanno effetti collaterali come l'aumento di peso e disfunzioni sessuali che potrebbero aver spinto alcune persone a smettere di assumerli. Tuttavia, spiegano i ricercatori, nei pazienti con depressione, il rischio più significativo per la salute è la depressione non trattata. Inoltre interromperli improvvisamente può portare a sintomi di astinenza.
fonte: Family Practice
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta
La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide
Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze
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Di Silverio: "Questa riforma rappresenta a nostro avviso un tentativo di ulteriore parcellizzazione basata sulla spesa storica nella logica del povero sempre più povero e ricco sempre più ricco"
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